Editoriale 17 gennaio 2014

Vorrei informarvi che il 2 gennaio 2014, in Madrid, il consiglio di amministrazione di Codere ha deciso di presentare la comunicazione prevista nell’articolo 5 bis della legge concorsuale (il preconcorso), che interessa solamente la holding quotata. Questa situazione è il risultato ottenuto dall’impossibilità di accettare le condizioni pretese dagli Hedge Funds, che comprarono i nostri crediti senior, con riferimento alla scadenza dei 135 milioni di euro il prossimo 5 di gennaio. Fino alla suddetta data, le negoziazioni con il comitato dei titolari del debito, con i quali vogliamo arrivare a un accordo per la ristrutturazione totale del debito (inclusa la linea di credito senior), continuano ad avanzare, anche se sarà necessario più tempo prima di arrivare a un accordo soddisfacente per ambedue le parti, che garantisca realizzabilità e continuità al nostro progetto. Nel frattempo, è stato imposto il preconcorso della holding come alternativa per garantire la corretta sicurezza giuridica.

Come già anticipava David Jiménez la settimana scorsa, nella sua intervista per la nostra newsletter, il preconcorso di creditori è un processo che, in conformità con la Legge Concorsuale spagnola, permette a una società con problemi di liquidità di allungare il periodo di negoziazioni con i propri creditori fino a quattro mesi di tempo, evitando che i creditori possano portare avanti il concorso obbligatorio, malgrado la società presenti un ritardo nell’adempimento delle proprie obbligazioni. Quindi Codere continuerà a funzionare normalmente nei prossimi mesi, senza che l’attività o i propri organi amministrativi e di gestione subiscano alterazioni.

 

In ogni caso, dà speranza osservare il trattamento concesso dalla stampa economica seria ai fatti accaduti nel nostro caso e la sua preoccupazione rispetto agli abusi opportunisti dei fondi “avvoltoio” nei confronti delle società spagnole che hanno dedicato il loro sforzo alla creazione di occupazione e allo sviluppo internazionale delle loro capacità imprenditoriali.

Codere deve aver fiducia nell istruzione che la CNMV avrebbe avviato per ottenere maggiori informazioni sul comportamento dei fondi, dopo che è venuta a sapere come si sono impossessati del debito di Codere, e gli sviluppi dei negoziati del suo rifinanziamento.

D’altro canto, in questi giorni è stata messa in dubbio la validità dei nostri permessi per operare in Argentina nel caso in cui i “fondi avvoltoio” prendessero il controllo di Codere. Dice José Ramón Romero, specialista nella regolamentazione del gioco, nell’elaborata intervista che pubblichiamo oggi:  visto che “il gioco non è un’attività innocua (…), gli operatori devono soddisfare requisiti molto stringenti per un adeguato controllo dell’attività” da parte dei poteri pubblici. In questo senso sorprende che sorprenda che l’alterazione degli organi di controllo di una società in possesso di licenze, concessioni, o appalti pubblici possa rappresentare un fattore di rischio per le stesse.

Codere è consapevole che “i suoi soci più importanti sono i governi” e per questo la sua attività è caratterizzata da oltre trent’anni da un rispetto scrupoloso della legalità e da uno sforzo continuo per professionalizzare il settore, massimizzare la riscossione di imposte per i governi e garantire l’esercizio responsabile delle operazioni del gioco.