Editoriale 13 febbraio 2014

Lo scorso 6 febbraio terminava la proroga concessa dai fondi di investimento che acquistarono la nostra linea di credito senior e che avevano fatto dipendere il suo prolungamento da un eventuale accordo con almeno il 50% dei titolari delle obbligazioni.

A prescindere dalle diverse interpretazioni della stampa, la società non ha potuto accettare la proposta presentata dal comitato degli obbligazionisti, per le seguenti ragioni:

  1. La proposta dei titolari delle obbligazioni richiede che il Consiglio di Amministrazione commetta una frode.
  • Gli obbligazionisti hanno proposto che, se l’assemblea degli azionisti votasse contro la proposta di diluire il 97% delle azioni di Codere, si esegua una cessione di tutti gli attivi di Codere a una nuova filiale della società della quale gli obbligazionisti posseggano il 97%, senza il consenso degli azionisti di minoranza.
  • La CNMV ha messo in evidenza in modo specifico che le società non devono dimenticare le norme che esigono l’approvazione degli azionisti nel modo descritto prima, mentre i titolari delle obbligazioni vogliono che sia il Consiglio di Amministrazione a farlo.
  1. L’offerta dei 400 milioni di euro rappresenta un affare soltanto per i titolari delle obbligazioni, che vi applicano interessi elevati. Quello di cui ha bisogno la società é più tempo e meno interessi.
  • Codere ha generato piú di 280 milioni di EBITDA nei suoi risultati dell’ultimo esercizio pubblicato (2012) nonostante le difficoltà economiche che stanno attraversando i suoi mercati chiave sia europei sia latinoamericani.
  • Questi risultati sono più che sufficienti a gestire il business.
  •  I titolari delle obbligazioni propongono di immettere 400 milioni di euro per giustificare la presa di controllo, non perché la società abbia bisogno di tale somma.
  • Codere preferisce pagare il valore nominale totale delle obbligazioni nel futuro, in conformità al diritto spagnolo, e mantenere il capitale sociale per i suoi azionisti.
  1. Gli affari di Codere hanno un EBITDA positivo che ne garantisce la continuità, non sono necessari 400 milioni di euro.
  2.  La proposta depreda gli azionisti di minoranza, non tenendo conto dei loro legittimi interessi.
    1. I titolari delle obbligazioni sanno che gli azionisti di minoranza non accetterebbero di diluire il 97%, per questo propongono la manovra fraudolenta, che chiamano “segregazione”, di nascondere gli attivi in una nuova filiale.
    2. I titolari del credito pensano di poter comprare il sostegno del fondatore e azionista di maggioranza cedendogli il 14% di quello che propongono di strappare agli azionisti di minoranza. Ma la famiglia non permetterà l’esecuzione di questo piano.
    3. In base al diritto spagnolo, tutti gli azionisti devono essere trattati allo stesso modo.

In ogni caso, come ha messo in evidenza la società nella sua “Comunicazione Rilevante”, continuiamo a negoziare con il comitato degli obbligazionisti per ristrutturare il debito della società, allo scopo di giungere a un accordo che soddisfi entrambe le parti.