Editoriale 03 marzo 2014

Come abbiamo comunicato alla CNMV, lo scorso 17 febbraio Codere ha deciso di utilizzare il periodo di 30 giorni che proroga la scadenza della cedola obbligazionaria in dollari, giacché la società non è riuscita a raggiungere con il comitato degli obbligazionisti un accordo che permetta di ristrutturare tutto il debito aziendale.

Nell’ultimo editoriale sono state spiegate le ragioni che giustificano il rifiuto dell’ultima proposta degli obbligazionisti. In sintesi, era inaccettabile perché significava discriminare gli azionisti di minoranza e contravvenire la legislazione spagnola da parte del Consiglio di Amministrazione.

Il comitato degli obbligazionisti mostra un totale disprezzo della legislazione spagnola affermando che il procedimento fallimentare porta a un unico risultato: la riduzione del patrimonio della società in procedura fallimentare. Dal canto suo Codere difende le istituzioni pubbliche spagnole, che garantiscono il rispetto della legislazione. il concordato fallimentare ha come scopo principale la conservazione dell’attività imprenditoriale e offre una protezione giuridica per le società che, pur attraversando difficoltà finanziarie, possono continuare a funzionare nel futuro.

Ciò nonostante, Codere mostra la propria volontà di arrivare a un accordo che eviti il concordato fallimentare. In questo senso la società ha fatto tutto il necessario per presentare proposte al comitato degli obbligazionisti, difendendo soprattutto il rispetto della legge spagnola e la fattibilità e continuità di un progetto iniziato ormai più di trent’anni fa.

Visto che negli ultimi due anni la società ha attraversato circostanze eccezionali (la riduzione del consumo sui suoi principali mercati, le legislazioni antifumo, l’aumento delle imposte e una grande esposizione alla volatilità macroeconomica argentina), la generazione di cassa si è vista compromessa e il costo del debito è diventato insostenibile. Crediamo che la difficile situazione finanziaria in cui ci troviamo sia temporanea. Il business non ha perso la sua posizione competitiva nei diversi Paesi in cui operiamo, ma abbiamo bisogno di continuare a sviluppare i piani di miglioramento dell’efficienza già messi in moto e a reinvestire per poter recuperare i volumi di prima.

È per questo che le nostre proposte di ristrutturazione finanziaria non si sono concentrate in “riduzioni”, bensì in “moratorie” di interessi e principale. Desideriamo far fronte ai nostri obblighi creditizi, ma abbiamo bisogno di più tempo per recuperare i nostri volumi d’affari e dunque poterli rispettare.

In ogni caso, in Spagna proseguono le richieste di indagini riguardo all’acquisto del credito senior di Codere da parte dei fondi di investimento. La settimana scorsa è stato il turno del sindacato spagnolo CCOO (Comisiones Obreras), che si è unito alla denuncia presentata da UGT (Unión General de Trabajadores) alla Fiscalía Anticorrupción in difesa dei dipendenti di Codere. A tale posizione si sono uniti alcuni azionisti di minoranza, sporgendo denuncia per estorsione, truffa e coercizione contro le banche e i fondi d’investimento coinvolti. Seguiremo attentamente l’evoluzione di eventuali processi.