Editoriale 16 maggio 2014

Come già annunciato da diversi mezzi di comunicazione questi giorni, Codere ha siglato ancora altri tre accordi di non esigibilità con i suoi creditori finanziari, che consentiranno di prolungare le trattative fino a mercoledì prossimo. Questo significa che le conversazioni fra l’Azienda e i suoi creditori proseguiranno, allo scopo di raggiungere un accordo di ristrutturazione del debito accettabile per entrambe le parti.

D’altro canto, è doveroso fare un commento sui risultati del primo trimestre presentati dal Gruppo questa settimana. I ricavi di 329,5 milioni di euro registrano un calo del 15,8 % in confronto a 2013, a seguito della forte svalutazione del peso argentino sull’euro, il contesto macroeconomico in Europa e la chiusura di alcuni dei nostri salotti da gioco messicani.

L’EBITDA ha raggiunto i 47,8 milioni di euro, un dato che significa una riduzione del 20,3 % in confronto ai dati dell’anno scorso, anche se superano le aspettative previste per questo periodo. 

Tuttavia, se escludiamo le spese non ricorrenti, che hanno raggiunto i 5,6 milioni di euro, abbiamo migliorato il nostro margine operativo di 1,3 punti percentuali in confronto all’anno scorso, arrivando al 16,2 %. Questo dato è molto rilevante e conferma gli importanti sforzi che l’organizzazione sta realizzando per migliorare la sua competitività in questo contesto ostile.

Il Messico, con i suoi risultati più deboli del previsto, contribuisce paradossalmente con un’altra notizia fiduciosa, dopo le chiusure di alcuni locali denunciati con reiterazione per inadempimento della legge e i procedimenti disciplinari aperti contro due magistrati, per presunto trattamento preferenziale illecito nella concessione di licenze. Queste iniziative possono rappresentare l’inizio di una nuova fase, e, comunque, un sollievo per la frustrazione degli operatori che abbiamo sempre assunto il rispetto della legge.