Più di un semplice veterinario per Fattoria Las Américas

 

americas1

Noé Daniel Ovando Ramírez
veterinario di Fattoria Las Américas

MESSICO DF, 16 maggio 2014.- Circondati da una colorata e allegra atmosfera, tra gli stabbi della mucca Manchas, i pulcini, le capre, i cavalli e i vitelli, abbiamo incontrato Noé Ovando, veterinario di Fattoria Las Américas, che fa parte di questa squadra dalla fondazione del bioparco nel 2004. Un entusiasta degli animali, che addirittura ha la sua propria clinica veterinaria, della quale si occupa nel suo tempo libero, e che ha molti aneddoti da raccontarci.

Da: Cecilia Figueroa

C: Noé, raccontaci com’è stata la decisione di diventare veterinario.

N: In realtà volevo diventare medico chirurgo e feci gli studi alla scuola della vocazione. Ma la prima volta che stetti in un ospedale con dei veri malati mi resi conto che non riuscivo a tollerare la sofferenza umana. Tuttavia, gli animali mi sono sempre piaciuti e per questo motivo decisi di proseguire i miei studi all’Universidad Autónoma del Messico (UNAM). Lavorai per molto tempo in un laboratorio e mi specializzai negli uccelli. Fu in quel momento quando il mio maestro mi diede il miglior consiglio: imparare da tutti gli animali, siano bovini, equini, che cani, gatti, etc. per ottenere così una conoscenza più ampia.

C: E come hai cominciato a lavorare nella Fattoria Las Americas?

N: Quando il laboratorio di uccelli chiuse, creai la mia propria clinica veterinaria con pochi clienti, ma man mano è cresciuta. Un giorno, fa ormai 10 anni, viamericas2okdi in un annuncio che si cercavano dei veterinari per un nuovo progetto chiamato Fattoria Las Americas. Quando arrivai all’intervista mi dissero che il posto di veterinario era già stato preso, ma mi offrivano un posto come animatore. Non mi sembrò attraente, mi dissero però che la squadra poteva muoversi perché stavano ancora iniziando. Quindici giorni dopo, mi cambiarono come ausiliare operativo, e dopo altre due settimane finalmente come veterinario.

C: Com’è stata per te la sfida di non solo fare attenzione alla salute e il benessere degli animali, ma anche cercare di rendere più affascinante la fattoria per i clienti?

N: È stato molto importante per me il fatto di poter arrivare oltre la medicina veterinaria e vedere in quale modo possiamo fare la convivenza con gli animali molto più didattica, interessante e affascinante per i nostri “fattorini”. È un lavoro che sviluppiamo insieme con gli animatori e mi dedico a insegnargli dei dati curiosi che possano condividere, secondo l’atteggiamento degli animali nel momento. Per esempio, prima, se due capre cominciavano a litigare fra di loro, chiudevamo lo stabbio fino a quando non si calmavano. Adesso, facendo continuamente attenzione ai bambini, consentiamo che loro osservino le risse da lontano, spiegandogli perché accade –normalmente per trovare il caprone dominante- e dandogli più dati che conserveranno per più tempo perché sono stati vivenziali. Certamente noi sempre consentiamo ai bambini, con la sicurezza necessaria, di avvicinarsi agli animali, visto che questa è la esperienza che gli piace di più: sentirli, accarezzarli, e anche cavalcarli.

C: Noé, raccontaci come addestri la tua squadra di animatori e di custodi di animali.

N: Per me il più importante è che loro possano convivere con gli animali, perché, a differenza dei custodi che hanno un profilo di persone con esperienza nel rancho, gli animatori sono giovani urbani. Certamente, la parte teorica gliela diamo nel modo più professionale, ma metto soprattutto l’accento sulla necesita che nel loro tempo libero si avvicinino agli animali e li conoscano, per far sì che loro possano avere una sensibilità di come sono in realtà.

Qualche aneddoto

Il dottore José Heredia Gómez, che è anche il proprietario e fornitore della maggior parte degli animali della fattoria, un giorno ha insegnato Noé tutto quanto doveva sapere dai vaccini e nuove tecnologie, fino a la sua approfondita conoscenza empirica e consigli, come il fatto di fare attenzione alle capre, perché sono molto vivaci e gli piace mangiare carta. Noé scrisse tutto nel suo quaderno e nel momento delle salutazioni del dottore Heredia, si rese conto che aveva trascurato il quaderno e la capra se l’era già mangiato.

La mucca Manchas è patrocinata dal marchio Alpura e, per questo motivo, dorme da sola nel suo stabbio.  Ma in più di un’occasione, Noé ha ricevuto delle chiamate alle 2 am dal custode di animali stupito dal fatto che la mucca aveva aperto la porta o aveva saltato lo steccato, visto che, siccome è un animale gregario, per non sentirsi sola preferisce dormire insieme a gli animali simili, come i cavalli e gli asini.

C: Dicono che i dottori non smettono mai di studiare. Come ti tieni aggiornato?

N: Devo rimanere in continuo studio e lo faccio ritornando alla mia “alma mater” per fare dei corsi, anche on line, leggendo delle pubblicazioni specializzate e dei libri. Farlo è doveroso: altrimenti, l’animale non riceve l’attenzione che necessita. Inoltre, adesso i clienti hanno un acceso molto ampio all’informazione sulle razze, le preferenze di animali, le abitudini, etc. Per questo motivo ho bisogno di essere un passo avanti, in questo modo riesco a essere raccomandato.

Il suo animale preferito: il quetzal

Essendo un ammiratore e stuamericas3dioso degli uccelli, l’animale preferito di Noé è il quetzal, un bel uccello provenente dal sud del Messico e il Guatemala. Con solo 20 cm di altezza, ma con un coloramento spettacolare, è un uccello esotico a rischio di estinzione. “Quel che mi stupisce di più è la trascendenza di questo uccello per le nostre culture preispaniche, dove era un simbolo e le sue piume ornavano la cresta degli imperatori”, spiega Noé.

C: Che effetto ha fatto questo lavoro nella tua vita personale?

N: Per me, questo lavoro è un regalo di Dio. Ho l’incredibile opportunità di essere vicino agli animali, ma, inoltre, il fatto di far parte della Fattoria Las Américas è un orgoglio. Dieci anni fa nessuno la conosceva, ma attualmente è uno dei parchi più popolari del Messico e anche i miei colleghi dell’università e i miei clienti si stupiscono quando scoprono che sono il suo veterinario. Certamente, la mia famiglia è anche fiera di me perché sanno che lavoro in un luogo come questo.americas4

C: Noé, quale sarebbe il tuo prossimo traguardo professionale?

N: Sarebbero tre principalmente: far crescere la diversità delle specie che abbiamo nella fattoria, visto che, anche se lo spazio è limitato, potremmo avere una varietà più grande. Mi piacerebbe pure sviluppare uno workshop per bambini, dove, oltre alla convivenza con gli animali, si possa conoscere cosa si fa dietro le quinte per quanto riguarda alla salute e le cure specializzate. Finalmente, mi piacerebbe far crescere la parte della fattoria, affinché nel futuro possa essere io stesso capo del veterinario. Per di più, nel lungo periodo mi piacerebbe trasformare la mia clinica veterinaria in un ospedale di attenzione integrale.

Sapevi che…

Noé ci ha raccontato alcuni dati curiosi, gli stessi che ha cercato sempre di avere con sé in ogni occasione, per i bambini e gli adulti, visto che sono essi quelli che veramente interessano ai visitatori.

  • Le capre non  hanno sviluppato le papille gustative per far sì che gli possa piacere il cibo dolce, ed è per questo motivo que preferiscono il salato. “Sono perfino arrivato a scommettere ai nuovi animatori il mio stipendio, se una capra preferisce il cioccolato a un foglio di carta… Non ho mai perso”, racconta fra risate.
  • La capra è l’animale più vivace, ribelle e rivoltoso di tutta la fattoria.
  • L’animale più tranquillo e nobile è l’agnello. Non cercano problemi, in modo che, se hanno sete e trovano delle acque in movimento, preferiscono non bere e, invece, aspettare che le acque siano più tranquille.
  • Gli asini ragliano quasi per qualsiasi motivo, ma sempre più forte cuando si trovano in calore e quando sanno che è arrivata l’ora di pranzo.

Su Fattoria Las Américas

Fattoria Las Américas è un bioparco familiare, focalizzato sulla necesita per i bambini di conoscere l’ambiente naturale e come conservarlo, mentre si divertono con diverse attrazioni e workshops. Ospita più di 350 animali di 11 specie diveLogoSolo [Converted]rse, fra mucche, capre, agnelli, asini, pulcini, cavalli, maiali, conigli, anatri e cani.

Si può partecipare in degli workshop destinati all’insegnamento dei bambini nella semina e raccolta delle frutte e verdure, nonché nella fabbricazione di alcuni prodotti di consumo quotidiano. Poco tempo fa si sono inaugurati tre nuovi workshop: Taller Televisa, con degli spazi pieni di vegetazione e, perfino, un pollaio; La Mina, nel quale, mediante un percorso che sembra sotterraneo, possono conoscere e partecipare nel processo della miniera; e finalmente lo workshop del DIF-DF, che promuove l’interesse dei ragazzi nella scienza, l’arte e rafforzano i valori.  

Per di più, il parco ha una zona estrema, con paintball, un gioco della teleferica, un muro da scalare, rally e un circuito stradale che assomiglia il Messico DF, nonché diversi giochi di destrezza.

Foto: Tania Espinosa

(16 maggio 2014)