MESSICO DF, 13 agosto 2014.- Dariela Rodríguez, nata ad Acapulco, nello Stato messicano di Guerrero, è una donna che nella la sua carriera di 12 anni nell’Azienda è cresciuta a livello professionale, passando da venditrice di Bingo tradizionale a manager di diversi sale. A livello personale, ha saputo bilanciare questo aspetto con la sua vita di famiglia –è moglie e madre di due figli- per questo motivo ha sviluppato una sensibilità molto più sottile nei confronti della squadra a suo carico. È per questa ragione che le facciamo una visita nel YAK di Coapa, al sud della Città del Messico, dove ci ha accolto come a casa nostra per raccontarci com’è stata la sua esperienza, le sfide e il processo di acquisizione di conoscenze durante la sua carriera professionale… Inoltre, approfittiamo dell’occasione per conoscere la sua squadra di lavoro.
CA: Salve, Dariela. Raccontaci, qual è stato il motivo che ti ha portata alla Città del Messico?
DR: Arrivai al DF con l’intenzione di crescere professionalmente, visto che nelle provincie le opportunità di lavoro sono più ridotte. Accolsi l’opportunità di un nuovo lavoro che gli era stato offerto a mio padre e decidemmo di stabilirci nel DF.
CA: E com’è stato che decidesti di cominciare a lavorare nei Yak?
DR: Quando arrivai al DF, diverse persone che conoscevo mi invitarono a lavorare nel Yak di Pabellón Polanco. Tuttavia, quella sala non aprì in quel momento e fu allora che cominciai nel Yak di Cuauhtémoc come venditrice di bingo tradizionale.
CA: Durante questi 12 anni com’è stata la tua evoluzione professionale?
DR: Sono stata a Cuauhtémoc circa quattro anni e mezzo: due e mezzo come venditrice e altri due come capo tavolo. Parlai allora con Luiz Orozco, il manager di sala in quel momento, oggi manager specialista servizio, per chiedere una promozione e uscire dalla mia “zona di confort”. Nel 2006 si iniziava il progetto di terminali ed è quando mi invitano a partecipare in quel progetto; così sono entrata in Polanco come operatrice di cassa e, dopo un mese, mi promuovono come capo sala. Posteriormente mi invitano al “mondo sorprendente” del Royal Yak, e ci incorporiamo parecchie persone di altre sale; costituiamo una squadra di lavoro molto solida, guidata da Rodolfo Gutiérrez, che mi offre l’opportunità di diventare manager di Sala a Santa Fe e dopo, nel 2013, diventare doppio manager con la sala di Parque Delta e Patriotismo. Accettai questa offerta perché decisi che era un’eccelente sfida per il mio posto.
CA: Vedo che sei una persona per la quale la famiglia è qualcosa di fondamentale nella vita. Raccontaci della tua famiglia e come fai per bilanciare il tuo tempo fra lavoro e famiglia.
D: Sono sposata e ho due figli di un anno e tre mesi di età. La mia famiglia è la cosa più importante per me e di solito mi alzo molto presto per stare un po’ con i miei bambini prima di andare al lavoro.
Fortunatamente abbiamo una persona che ci aiuta con i bambini e quando arrivo a casa la sera, se si svegliano, sono sempre con loro. Ma soprattutto il mio più grande sostegno è mio marito, che capisce il mio lavoro e mi appoggia.
Le mie ferie le dedico esclusivamente alla famiglia, anche se quando ho tempo libero mi piace fare sport, come il nuoto o la pallacanestro.
CA: Ora che sei madre di due figli, com’è cambiato il tuo rapporto con le donne della tua squadra che sono incinte o che hanno figli?
DR: Siamo molto sensibili con le donne incinte e con quelle che hanno figli. Abbiamo un rapporto molto stretto e le diamo qualche privilegio con degli orari appropriati e fissi. Ma non solo sosteniamo loro, facciamo così anche con le persone che vivono un momento importante nelle loro vite come i matrimoni o gli uomini che hanno figli, nonché coloro che soffrono una separazione, un divorzio o qualsiasi situazione di salute delicata.
CA: Parlaci di alcuna delle tue grandi sfide alla quale ci sei riuscita durante gli ultimi 12 anni.
DR: Penso che la mia sfida più importante la stia vivendo attualmente, perché l’azienda ci ha fatto diventare più multifunzionali e ho dovuto approfondire nelle linee d’affari.Inoltre, il fatto di essere stata responsabile di diverse sale rappresenta una sfida per poter farsi carico dei problemi di ognuna, focalizzandoci sui dettagli dell’operazione e non trascurarne nessuno.
CA: Come individui il talento nelle tue squadre e in che modo lo promuovi?
DR: Innanzitutto bisogna conoscere le persone, conversare con loro e sapere quali sono le loro necessità e preoccupazioni. Nel capire come sono ognuno di loro e riconoscere le loro virtù e debolezze, li possiamo aiutare a migliorare e, certamente, candidarli per il momento in cui ci sarà un’opportunità di crescita.
CA: Finalmente, quali diresti che sono le attitudini che hai sviluppato di più durante la tua carriera professionale nei Yaks?
DR: Perseveranza e umiltà sono le mie attitudini più importanti, che ho sempre avuto e che mi hanno sensibilizzato per avvicinarmi alla gente e poter trattare le loro situazioni personali e adattarmi a loro. Le ho rafforzate nel cominciare dal basso e nel aver conosciuto durante la mia carriera delle persone che mi hanno lasciato grandi lezioni e alle quali ringrazio la maggior parte della mia formazione.
Qualche commento su Dariela fatto da persone con le quali ha lavorato…
“Ritengo che sia una persona che si prende molto sul serio il suo lavoro. È esigente, ma incentrata sul lavoro. No consente che ci siano degli errori di attenzione o servizio, ma chiede tutto rispettosamente”. Manuel Díaz Barriere, capo Alimenti e Bevande YAK Coapa.
“Dariela è una persona molto impegnata con il suo lavoro e si avvicina molto alla gente in tutti gli aspetti. Non solo ci chiede, ma anche ci insegna come si fanno le cose, oltre alla sua partecipazione molto decisa nell’esecuzione per raggiungere i risultati”. César Marcos, coordinatore di Attenzione e Monitoraggio YAK Coapa.
“Al livello personale mi sembra una persona molto aperta a tutta la squadra; ci ha dato la fiducia per poter avvicinarci a lei. È molto professionale e fa attenzione a ogni particolare che accade in sala; ci chiede sempre di essere aggiornati sui fatti di politica e processi, ma soprattutto focalizzata sul servizio”. Álvaro Rodríguez, capo di Sala YAK Coapa.
Foto: Tania Espinosa
(13 agosto 2014)