“In Italia andiamo meglio da un punto di vista di ricavi e, soprattutto, di costi”

Marco Zega, direttore amministrativo e finanziario di Codere Italia, ci spiega l’andamento del business nel ‘Bel Paese’

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Marco Zega nel suo ufficio della sede di Codere Italia a Roma.

ROMA-MADRID, 9 ottobre 2014- Marco Zega ci parla del suo lavoro alla guida dell’Amministrazione, Finanza e Acquisti dell’azienda in territorio italiano e dei progetti del suo dipartimento. Progetti ideati in un momento chiave per Codere Italia, nel quale i dati mostrano una performance del mercato italiano in calo rispetto a quella del 2013 mentre l’andamento dell’azienda è decisamente in controtendenza da un punto di vista di ricavi e, soprattutto, di costi. 

Sei entrato in Codere nel 2003, come sono stati questi undici anni nell’azienda?

Molto intensi. Sinceramente non avverto la sensazione di lavorare da undici anni nella stessa azienda. In questo lasso di tempo, infatti, il mercato è cambiato molto. Lo stato italiano ha regolamentato e assegnato in concessione giochi che nel 2003 non erano consentiti. Il gruppo ha reagito a tali cambiamenti implementando nuovi modelli organizzativi. Insomma, non c’è mai  stato tempo per fermarsi e guardare indietro…

Com’è stato il tuo arrivo a Codere?

Sono entrato in Codere il 03 novembre del 2003. Il mio primo capo fu Olga Rodrigo. Ho lavorato in qualità di suo collaboratore per ben 7 anni. Olga è una professionista estremamente preparata e determinata. Sicuramente il principale insegnamento è stato lavorare per obiettivi e per lei gli obiettivi non sono mai quelli personali o dipartimentali bensì quelli aziendali. Per lei la palla non deve mai cadere in terra. Se nessuno mette la mano, puoi stare tranquillo che lei lo farà. Questo spirito ci ha consentito di superare tante difficoltà.

Come sono stati quei primi tempi nell’Azienda? Dove lavoravi prima?

Definirei pionieristici i primi tempi. Abbiamo lavorato per organizzare internamente sia l’amministrazione che il fiscale. Tutte le attività, infatti, erano gestite da outsourcers. Prima di entrare in Codere lavoravo in uno Studio di Consulenza Fiscale.

E come valuti la fase attuale?

I brillanti risultati conseguiti in questo anno sono principalmente ascrivibili ad Alejandro Pascual. Il deciso cambio di rotta è una sua iniziativa alla quale abbiamo collaborato con entusiasmo. Il mio rapporto con Alejandro è basato sulla fiducia, sul rispetto e sulla stima (sono convinto) reciproca. Gli riconosco un aiuto importante nella mia crescita professionale.

Secondo te, c’è qualche particolarità nel business italiano rispetto a quello spagnolo e latinoamericano?

La mia conoscenza del business spagnolo e di quello latinoamericano è estremamente limitata, tuttavia credo che la particolarità italiana sia legata alla presenza del Concessionario di Rete, ovvero, di un soggetto che gestisce la rete telematica alla quale tutte le Slots debbono essere collegate fungendo da interfaccia tra l’ente regolatore e tutti i soggetti che compongono la filiera.

Gestione di una squadra proattiva

Com’è il lavoro quotidiano del tuo dipartimento? Qual è la struttura funzionale?

La struttura che coordino si compone di diverse “anime”: la contabilità ed il fiscale delle quali è responsabile Lucia Salciccioli; la Tesoreria affidata alla “oculata” gestione di Serafino Mancini; e la struttura degli acquisti realizzati grazie alla abilità negoziale di Maria Amelia Battaglia; mentre la realizzazione dei nuovi progetti contabili nonché la gestione contabile degli investimenti spetta a Mirko Polletta. Insieme a loro portiamo avanti il lavoro quotidiano grazie ad una squadra straordinaria che ha la bontà di supportarci ma soprattutto sopportarci.

L‘aspetto più interesante del mio lavoro è la gestione delle persone

Com’è il rapporto con la tua squadra di lavoro? Se dovessi definire il vostro modo di lavoro con un aggettivo, quale sarebbe?

Lavoro con molti di loro da diversi anni. Ho la fortuna di avere una squadra estremamente motivata. Mi è sufficiente comunicare gli obiettivi strategici per ricevere immediatamente le loro proposte di contributo per il raggiungimento degli stessi. D’altro canto, della mia attuale squadra, non sono il solo ad avere avuto la fortuna di lavorare con Olga (il suo DNA è ancora presente). In sintesi, definirei il nostro modo di lavorare sereno e proattivo.

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Marco Zega e la sua squadra del dipartimento di Amministrazione, Finanze e Acquisti di Codere Italia

Quali sono le priorità attuali per il vostro dipartimento?

La priorità attuale del nostro dipartimento è massimizzare la cassa, riducendo i tempi medi di accredito degli incassi e cercando di negoziare condizioni di pagamento più favorevoli coi fornitori. Questo per ovviare a quelle difficoltà delle quali abbiamo parlato nella prima parte.

E quali sono i progetti a lungo e medio termine sia per te come capo, sia per il tuo dipartimento?

C’è un progetto di medio termine che ci sta molto a cuore. Si tratta di installare ATM voluti all’interno delle sale collegati direttamente con la rete di una banca partner. Sostanzialmente questo sistema ci consentirà, attraverso la creazione di una vera e propria filiale remota della banca all’interno della sala, d’incassare dal giocatore, versare le somme dentro questo apparecchio ed avere immediatamente accreditato, “real time”, sui nostri conti correnti di banca le somme raccolte. In questa maniera accorciamo tantissimo il tempo medio di accredito degli incassi.

Qual è l’aspetto del tuo lavoro che più ti interessa?

L’aspetto più interessante è sicuramente quello più complesso, ovvero, la gestione della squadra di lavoro.

Analisi della situazione finanziaria di Codere Italia

Vorremmo che ci parlassi del momento finanziario che vive Codere Italia. Dove ci troviamo?

È un momento molto difficile. Il 2014 è stato fortemente condizionato dal mancato incasso del deposito cosiddetto “0,5 %”. Lo “0,5” è un’imposta adizionale che versa Codere Network a ADM (Agenzia Dogane Monopoli, ovvero l’ente regolatore), durante tutto l’arco di un anno. L’anno successivo, ADM procede alla restituzione di questo deposito ai soggetti concessionari in funzione del raggiungimento degli SLA raggiunti (Service Level Agreement). Quest’anno nel caso di Codere Network non c’è stato un mancato raggiungimento dei livelli di servizio ma cautelativamente la Corte dei Conti, a seguito del contenzioso aperto, ha chiesto ad ADM di bloccare il rigiro degli importi dovuti che per noi valevano 10 milioni  di euro, ovvero una parte consistente del cash flow di un anno dell’intero gruppo Codere in Italia. Siamo, pertanto, orfani di questo incasso e stiamo cercando di sopravvivere come possibile. 

Il gruppo ha reagito con nuovi modelli organizzativi alla costante implementazione di nuovi prodotti

A proposito del contenzioso davanti alla Corte dei Conti (del quale abbiamo informato nelle edizioni precedenti di Codere Actualidad), in che modo può interessare il suo esito finale ai conti di Codere in Italia?

In maniera estremamente sensibile. La valutazione che sino ad oggi è stata fatta, supportata dal parere dei legali che ci assistono, è di mera “possibilità” di soccombere nel giudizio. Questo significa che nei nostri conti economici non c’è traccia dell’impatto di un’eventuale sanzione. In altre parole, una sanzione influirebbe sul risultato economico ed al contempo ne andrebbe valutato l’impatto anche sul Patrimonio Netto della società. La sanzione avrebbe, ovviamente, un impatto anche sui nostri flussi di cassa.

L’operato in Italia è migliorato significativamente nell’ultimo trimestre. Qual è il motivo di questo miglioramento?

Stiamo vivendo una fase caratterizzata da grandi incognite. Da un punto di vista macroeconomico ci stiamo muovendo in un paese alle prese con una recessione economica. Al nostro interno, le sfide sono molte: lato bingo, stiamo lavorando alla gara per l’aggiudicazione delle nuove concessioni; lato Codere Network, le incertezze sono legate al contenzioso di cui abbiamo parlato sopra. A tutto ciò aggiungiamo i vincoli legati alla ristrutturazione del debito del gruppo. In un contesto del genere e senza grandi possibilità di investimento, abbiamo lavorato sul contenimento delle spese cercando di fare efficienza su tutti i processi aziendali.

Codere non ha implementato la classica politica di tagli, ma un proprio e vero processo di efficientamento

 

Il risultato è una sensibile riduzione dei costi. Tuttavia, non si è trattato di una classica politica di tagli, ma di un vero processo di efficientamento. La riprova di ciò risiede nel fatto che mentre il mercato nel 2014 sta facendo registrare una contrazione della raccolta di giocate rispetto l’anno precedente (-2% AWP; -4% VLT; -10% Bingo) le nostre performances sono decisamente migliori (+1,5% AWP; +5% VLT; -1.5% Bingo). In altre parole, l’attenzione riposta sulle spese non ha provocato un calo nel livello dei servizi offerti e percepiti dalla clientela, e questo ci sta premiando. Insomma, stiamo andando meglio sia da un punto di vista di ricavi e, soprattutto, da un punto di vista di costi.

Avete qualche timore che la nuova recessione economica italiana possa logorare questi miglioramenti?

Non tenere in considerazione tale minaccia sarebbe una leggerezza imperdonabile. Tuttavia, analizzando i dati della nostra raccolta nel 2014, il trend, depurato dalle stagionalità, è crescente. Tale risultato è stato conseguito in un contesto macroeconomico di recessione e di contrazione della raccolta globale delle giocate. La conclusione che si può trarre è che in questo momento bisogna più che mai perseguire l’eccellenza, in termini di qualità dei servizi offerti, per riuscire a conquistare quote di mercato della concorrenza. In sintesi, credo che le misure e le policy che abbiamo adottato ci possano consentire di affrontare la negativa situazione economica generale.

 

(9 ottobre 2014)