Codere presenta l’VIII Rapporto di “Percezione sociale sul gioco d’azzardo in Spagna 2017”

Lo studio svela come l’82% circa della popolazione adulta in Spagna partecipa ad alcun gioco d’azzardo

MADRID, 30 giugno 2017.- Nel suo più deciso obiettivo di continuare a dare un suo particolare contributo alla riflessione e l’analisi sul gioco d’azzardo per trasmettere alla società un’immagine fedele e trasparente dell’industria, la Fundación Codere presentava lo scorso 12 giugno l’ottava edizione del rapporto Percezione sociale sul gioco d’azzardo in Spagna 2017.

Il rapporto –elaborato per ottavo anno di fila in collaborazione con l’Università Carlos III di Madrid (UC3M), attraverso l’Instituto de Política y Gobernanza (IPOLGOB)- mostra come la ripresa del consumo, superata la crisi, si fa sentire anche nel gioco. Il gioco agisce come un mercato in più all’interno dell’industria dell’intrattenimento ed è soggetto di una performance economica molto razionale, essendo una spesa prescindibile in periodi di crisi.

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Secondo i dati di questa nuova edizione dello studio, nel 2016, l’81,9% della popolazione adulta in Spagna ha partecipato ad alcun gioco d’azzardo (soprattutto le lotterie pubbliche), restando stabile – tra il 16% ed il 18% – la percentuale di non giocatori. Nell’ambito del gioco online, nel 2016 si è incrementato di 100.000 unità il numero di giocatori, stimandosi in 1,38 milioni – pari al 3,6% della popolazione tra i 18 e 75 anni (secondo i dati della DGOJ) – il numero totale di giocatori attivi alla fine del 2016. L’identikit del giocatore online continua ad essere maggiormente maschile (83,3%), giovane – l’86,8% ha meno di 45 anni – e con uno status sociale medio-alto.

Nel gioco presenziale, le scommesse sportive continuano con la tendenza al rialzo degli ultimi anni. Nel 2016, il 5,1% della popolazione adulta – pari a 1,8 milioni di persone – ha cercato la fortuna con questo tipo di scommesse, rispetto al 3,8% registrato nel 2015. I giocatori di scommesse sono nella maggior parte uomini (il 9,1% rispetto all’1,1% di donne), giovani (quasi la metà ha meno di 35 anni) e di tutte le classi sociali.

Notevole è anche l’evoluzione delle sale giochi, che negli ultimi anni hanno registrato un deciso incremento sia sul piano del numero di locali (superando le 2.550 unità) che di clienti (circa 2 milioni), tutto ciò grazie ad un approfondito aggiornamento dell’offerta di gioco e rottamazione delle sale. Questa rimodulazione strategica del business ha influito anche sull’evoluzione dei casinò e bingo, che hanno un profilo di clienti più giovane e che considera il gioco come un’alternativa di business e intrattenimento.

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L’incidenza del gioco problematico resta nello 0,3% della popolazione tra 18 e 75 anni, il che in termini assoluti significa meno di 100 mila persone. Tra i giocatori online, si può dire che sono a rischio di gioco patologico tra il 5,2 ed il 18,3 %, secondo il metodo di misurazione usato.

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In Spagna, il gioco patologico non rappresenta un problema sul piano sociale, con una bassa incidenza (proprio come dimostra la tabella seguente), e perciò le politiche pubbliche di prevenzione devono essere più individualizzate e non così generalistiche.

José Antonio Gómez Yáñez, professore di Sociologia dell’Università Carlos III di Madrid, tra i coordinatori del rapporto, spiega che il concetto gioco patologico “fa riferimeno a quelle persone che sono sull’orlo del rischio” e commenta che in Spagna non superano le 15 mila unità il numero di persone interessate che sono soggetto di trattamento nei centri di salute pubblici. Sottolinea pure che “in termini generali gli spagnoli hanno un rapporto assai sereno con il gioco”.

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Come novità in quest’edizione dello studio, va sottolineato il capitolo di analisi “Il gioco e la soddisfazione con la vita”, i cui risultati mostrano che la sensibilità alla dipendenza del gioco è figlia di problemi personali di base, e non all’inverso. Frustrazioni soggettive, possibilmente derivate da circostanze personali o individuali sfortunate, possono essere l’origine delle diverse dipendenze, concretamente quella del gioco. José Ignacio Cases – vicepresidente della  Fundación Codere e uno degli autori dello studio – mette in evidenza una delle principali conclusioni di questo rapporto, affermando che il gioco problematico “è un problema individuale e quindi il trattamento deve essere individuale”, e conclude che “più grande è la soddisfazione con la propria vita, minore è il rischio di gioco patologico”.

Il Casinò Gran Via di Madrid è stato lo scenario scelto per la presentazione di questa nuova pubblicazione che ha avuto il seguimento da parte dei media specializzati del settore eppure i media generalisti e agenzie di stampa nazionali (TVE, Radio Intereconomia, Cadena Ser, Canal Sur TV, Castilla-La Mancha TV, Última Hora Radio Mallorca­­, EFE, Servimedia, Europa Press, Colpisa, etc.).

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Nella presentazione sono intervenuti José Antonio Gómez Yáñez,  José Ignacio Cases e Carlos Lalanda, avvocato del Centro di Studi di Politiche e Normativa di Gioco. Tutti loro hanno firmato come autori di questa ricerca insieme al direttore della Fundación Codere, Germán Gusano, presente anche nell’evento.

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Da sinistra a destra, Germán Gusano (direttore della Fundación Codere), José Ignacio Cases (vicepresidente della Fundación Codere), José Antonio Gómez Yáñez (professore di Sociologia dell’UC3M), e Carlos Lalanda (avvocato del Centro de Estudios de Políticas y Legislación de Juego).

L’informazione su cui è stato elaborato questo studio proviene da due diversi campioni intervistati (1.002 persone per il gioco presenziale e 606 persone per il gioco online) a cui è stato applicato un questionario strutturato. L’obiettivo di questo rapporto di periodicità annuale –una delle pubblicazioni più importanti nell’ampia offerta editrice della Fundación Codere- è l’analisi del gioco d’azzardo sul profilo del giocatore, l’evoluzione delle loro preferenze per quanto riguarda le diverse modalità di gioco o l’incidenza del gioco problematico tra la popolazione nazionale. Si tratta di un barometro affidabile e consolidato che mostra, anno dopo anno, la sensibilità e l’atteggiamento della società spagnola riguardo ai giochi d’azzardo.

In occasione della diffusione di questo nuovo rapporto della Fundación Codere, lo scorso 17 giugno il gioco è stato protagonista di un dibattito nella trasmissione La Sexta Noche, quella con i più importante ascolti nella prima serata del sabato nella tv spagnola. L’azienda vi ha partecipato como protagonista del settore. Puoi accedere al filmato qui.