Italia accelera i tempi per l’offerta onnicanale di scommesse sportive

 

Codere Scommesse partirà tra qualche mese dall’online in attesa di poter accedere al bando di gara per il fisico

Roma, 26 marzo 2018-. Ad un anno dalla presentazione di Codere Scommesse in occasione dell’ENADA 2017, la fiera più importante del settore dei giochi nel Paese, Codere rilancia il suo progetto di scommesse per l’Italia e annuncia che comincerà ad offrire il prodotto betting nell’ambito online visto che, al momento, non vi sono prospettive a breve per il bando di gara per le concessioni nel gioco fisico.

Con una pubblica amministrazione bloccata, in attesa della risoluzione in tempi più o meno brevi dell’incertezza sul nuovo scenario politico che emerge dalle elezioni politiche di marzo, Codere Italia ha deciso di non rinviare più il lancio di Codere Scommesse ed ha già presentato l’istanza per poter operare online, attività che l’AD di Codere Europa, Alejandro Pascual, si augura possa partire nei prossimi mesi.

Alejandro Pascual è stato protagonista della presentazione alla stampa, tenutasi lo scorso 6 marzo presso lo showroom costruito negli uffici di Roma, uno spazio pensato per consentire gli eventuali partner di Codere Scommesse di conoscere da vicino il progetto.

“La scelta di entrare nel mondo delle scommesse partendo dall’online è stata inevitabile e dovuta al fatto che, nonostante sia passato un altro anno, del bando di gara per le scommesse sul físico non v’è traccia”, ha affermato l’AD di Codere Europa.

“L’opportunità di partire comunque, farci conoscere sul ‘campo’ offrendo gioco online non poteva essere tralasciata ed eccoci qui, più convinti di prima (…) Chi oggi sceglierà di affiancare Codere Scommesse ‘online’ potrà essere certo domani, in occasione del bando per il gioco ‘fisico’, di poter accederé ad un’opportunità di business sostenibile e vincente”, ha aggiunto.

Un progetto operativo nei prossimi mesi

Codere Italia confida in una rapida assegnazione delle concessioni per il gioco online, che consenta di avviare subito il progetto. L’idea è offrire un prodotto onnicanale, che ha già avuto successo in altri mercati in cui Codere opera. Il modello commerciale pensato per Codere Scommesse è analogo a quello sinora attuato per gli altri prodotti di gioco presenti nel portfolio di Codere in Italia con il gestore/partner al centro.

“Stiamo facendo i primi passi per essere operativi il prima possibile. Vogliamo partire con l’offerta online, collaudando i terminali in alcune agenzie, per poi espanderci in maniera massiccia”, spiega l’ad Codere Europa.

Modello di terminale Codere Scommesse presso lo showroom nella sede centrale di Codere Italia a Roma.

Codere Italia vuole sviluppare nel Paese il modello di successo col quale l’azienda opera in altri mercati (alla fine del 2017, il Gruppo aveva circa 5.600 punti di scommesse tra Europa e America Latina). L’idea è fare leva sull’esperienza accumulata da Codere Apuestas in Spagna, con un’offerta ricca di tecnologie innovative ed un appeal indiscutibile, a cui, da novembre 2016, è stata aggiunta la sponsorizzazione del Real Madrid come Betting House ufficiale delle merengues.

Proprio come annunciato in occasione dell’ENADA dello scorso anno, Codere svilupperà il progetto di scommesse sportive in Italia insieme a Obiettivo 2016, società amministrata da Maurizio Ughi, che ha accompagnato Alejandro Pascual nella presentazione di Codere Scommesse a Roma.

“Codere Scommesse entra nel mercato del betting italiano con un modello unico e completo, composto da un sistema di vendita, arredi personalizzati ed un’offerta di gioco completa, che permette ai suoi partner di concentrarsi su ciò che li rende distintivi: la relazione con il cliente”,  afferma Ughi.

L’amministratore unico di Obiettivo 2016 ha messo anche in evidenza le novità tecnologiche del progetto Codere Scommesse, come l’elevato grado di automatizzazione, unico in Italia, o la personalizzazione delle modalità di visualizzazione di quote ed info per sport. L’idea è proporre anche in Italia un’offerta di intrattenimento sinergica e completa: spazi di aggregazione per amici che vivono in diretta l’emozione dello sport e la scommessa.

“Gli arredi personalizzati sono stati ideati per rendere le agenzie luoghi dove lo scommettitore abbia piacere di restare, dove si generino momenti di convivialità, ma con grande attenzione alla modularità e flessibilità, per essere adattabili ad ogni singolo punto di vendita”, continua Ughi. “Le quote, la gestione del rischio e la presentazione sul punto di vendita danno vita a un bouquet d’offerta che si adatta a qualsiasi esigenza. L’esperienza e la competenza di Codere, che da anni occupa posizioni da leader di mercato in Spagna e America Latina, fa sì che Codere Scommesse
possa conquistare nel breve periodo una posizione di primo piano nel mercato italiano”, aggiunge.

Da sinistra a destra: Alejandro Pascual, ad Codere Europa; Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, e Immacolata Romano, direttore di Relazioni Istituzionali di Codere Italia nello showroom di Roma.

La sfida delle scommesse sportive nel difficile contesto italiano

Dopo l’inizio dell’attività nel 2001 nel bingo, Codere Italia, che gestisce oggi nel Bel Paese undici Gaming Hall e 10.090 apparecchi, affronta adesso, in un contesto normativo, fiscale e amministrativo sempre più difficile e con un alto margine di incertezza, una delle principali sfide nel mercato italiano: le scommesse sportive.

In questo senso, Alejandro Pascual ha approfittato dell’occasione della presentazione alla stampa per, ancora una volta, focalizzarsi sulle certezze normative come elemento indispensabile per lo sviluppo del business. “L’attuale situazione política è caratterizzata da grande incertezza ed è difficile al momento dire di quale colore sarà il nuovo governo. Certamente abbiamo bisogno di un governo con cui parlare: siamo una multinazione che lavora da quarant’anni e in otto Paesi, vorremmo dare il nostro contributo ed essere ascoltati”, ha detto l’AD di Codere Europa, di fronte ad un contesto normativo che lascia nelle mani degli enti territoriali l’imposizione di limiti di distanza e orari sul gioco.

“Abbiamo bisogno di regole certe. – ha aggiunto – Siamo una società quotata e gli investitori vogliono dei business plan a medio termine, cosa che non è stata possibile negli ultimi anni visto che le regole cambiano ogni anno o addirittura più volte in un anno (…) A nostro giudizio l’adozione del distanziometro o dei limiti orari per le sale da gioco non portano a nulla. Si deve lavorare viceversa più sulla formazione o sull’informazione”.