Codere, un marchio unico

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Madrid, 22 ottobre 2018-. L’industria del gioco sta vivendo un momento di crescita, ma anche di cambiamento. Nuovi operatori entrano nel mercato e questo scenario competitivo fa evolvere l’offerta di gioco verso un significativo miglioramento dell’esperienza del cliente. Un’evoluzione che rafforza la necessità di adattamento ed evoluzione della nostra azienda, al fine di mantenere la nostra posizione leader in questo scenario.

Come abbiamo riportato nei precedenti numeri di Codere Actualidad, il nostro gruppo sta già realizzando questa trasformazione, con un chiaro orientamento verso il cliente e a favore della digitalizzazione e della tecnologia, per realizzare un’offerta omnichannel, a cui gli utenti possono accedere quando e da dove vogliono

Basandosi su questa solida filosofia che pone il cliente al centro della nostra strategia, Codere affronta la sfida di allineare il suo marchio agli obiettivi del business, in un modo da creare esperienze uniche e vincolanti, utili e significative per gli utenti e che al contempo motivi tutti noi che facciamo parte di questa organizzazione.

Se è vero che la molteplicità dei marchi, agendo all’interno del nostro gruppo con posizionamenti diversi, abbia reso molto difficile realizzare  valori unici e trasversali, un processo di consolidamento, necessario per affrontare il futuro, ha portato alla concezione di un marchio unico, con una volontà a comunicare in modo razionale ed emozionale con i nostri clienti attuali e futuri. Un marchio onnicomprensivo, diversificato e globale, con adattamento locale ma con una proposta di valore simile per tutti i nostri mercati.

In questo processo, abbiamo studiato le motivazioni dei nostri clienti, che giocano principalmente per svago e divertimento, per cercare di avvicinarsi alle loro motivazioni, sia razionalmente che emotivamente, e di essere in grado di agire come motore delle loro decisioni, fornire loro esperienze e creare legami significativi

D’altra parte, nei suoi quasi quarant’anni di storia, Codere ha anche affrontato varie sfide e raggiunto traguardi, dimostrando che è un’azienda preparata alle sfide. Cosa che piace anche ai nostri clienti, che trovano piacere nel sentirsi vincenti. Sulla base di queste premesse, il nuovo marchio ruota intorno all’idea Challenge the game o Sfidiamo il gioco.

Codere ha sviluppato un carattere personalizzato, che rende moderna la sua immagine e  pronta per il nuovo contesto digitale. Il nuovo marchio cambia anche il colore, diventando così più forte, unico e riconoscibile e funzionando come marchio globale, forte e coerente.

Un’immagine rinnovata, che inizieremo a realizzare entro la fine di quest’anno e che saremo in grado di riempire di contenuti, con un obiettivo chiaro e un’espressione sia visiva che verbale.

Per saperne i più di questo progetto, ne parliamo con Ángel Fernández, direttore di Marca Global.

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Ángel Fernández, direttore di Marketing e Strategia di Codere

¿Perchè era necessario per Codere questa unificazione del brand?

Tutto questo parte da diversi fronti che convergono nello stesso punto. Da un lato, il nostro atteggiamento clientecentrico che vuol dire che dobbiamo sintonizzare e focalizzare la nostra attività sul cliente finale. Si parla molto di omnichannel, di CRM, tecnologia… però alla fine abbiamo bisogno che tutto questo si concentri in un marchio visibile.

Dall’altro lato, il nostro gruppo aveva più di 50 marchi, creati con superficialità o con scarsa lungimiranza. Ciò non ha senso in termini di sinergie, posizionamento e investimenti. Dedicarci al gioco in Messico o in Argentina, ad esempio, con due brand, due filosofie e posizionamento differenti, è una duplicazione di costi e sforzi.

Un terzo pilastro è il mondo digitale. Quando si investe in sponsorizzazioni globali o semi-globali, come il Real Madrid, e si stanno finanziando mezzi come la presenza su U-TV, che tutto ciò non possa avere un impatto anche a livello globale non ha senso, quindi , unificare e realizzare il marchio, dandogli dei contenuti, è quello che dovevamo fare, e lo abbiamo fatto sotto il nome di Codere.

¿Questa unificazione del brand riguarda tutti i marchi della Compagnia?

L’obiettivo finale è l’unificazione di tutti i nostri marchi di gioco, anche se è vero che ci sono alcuni business che forse non ha senso integrare, come il Centro Congressi del Messico, la Granja de las Américas o altri che non sono così strettamente collegati al gioco.

Inoltre, dopo un intenso processo di analisi, abbiamo visto che ci sono casinò che hanno un marchio molto potente, come Casino Carrasco o l’Hipódromo de las Américas, che non sarebbe vantaggioso includere nel marchio Codere.

L’obiettivo finale è stato stabilito ma ci si arriverà gradualmente, in base a un piano di implementazione. Il prossimo passo sarà fare una serie di road trips nei diversi paesi per eseguire, dopo il primo step di una valutazione ad alto livello, una valutazione di basso livello;  il che significa elaborare un lavoro ad hoc per preparare un piano paese per paese, in cui venga definita la sua realizzazione e le sue fasi. 

¿ Come si è sviluppato questo progetto finora?

 L’abbiamo iniziato nell’aprile dell’anno scorso, quando abbiamo rilevato la necessità di unificare i nostri marchi, soprattutto dopo la sponsorizzazione del Real Madrid e in base alla chiara intenzione dell’azienda di indirizzrre la sua strategia verso il cliente.

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Abbiamo fatto una gara con diverse agenzie e, dopo aver selezionato quelle che avrebbero potuto meglio accompagnarci in questo cammino, abbiamo iniziato un lavoro di ricerca e raccolta dati, sia numerici che qualitativi, per ogni singolo paese e per condividerli abbiamo tenuto diverse sessioni con tutti i direttivi e corporativi dei vari paesi.

Dopodichè abbiamo lavorato per trovare il DNA di Codere, fino ad arrivare ad un posizionamento chiaro, con l’idea di un marchio Challenge de game, sfidiamo il gioco. Successivamente abbiamo sviluppato l’espressione visiva e verbale del marchio, a cui hanno partecipato tutti i paesi. Per fare un esempio, nel manual de marcac he abbiamo creato, la parte dei grandi casinò è stata sviluppata dal team argentino, la parte digitale, dal team digitale. C’è stato un processo partecipativo a convalida di tutto questo.

E abbiamo lavorato su tre strumenti. Uno di questi è il Manual de marca o Brandbook, che include un’insieme di informazioni concrete come ad esempio  come deve essere una carta o come dovrebbe essere l’area di gioco di un grande casinò.

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Inoltre, abbiamo uno strumento le Verbal guidelines o linee guida verbali su come esprimere questo posizionamento del brand, non si tratta solo di immagini, ma anche di parole,  e prevede una maggiore flessibilità culturale. Non è la stessa cosa formulare un frase nello spagnolo di Spagna piuttosto che nello spagnolo del Messico.

Infine, c’è il Brand hub, che è uno strumento di gestione del marchio, in cui c’è una comunicazione bilaterale tra i diversi team e quello dei marchi attraverso una piattaforma in cui i nuovi prodotti, vengono analizzati attraverso un confronto reciproco. Rappresenta uno strumento per la costruzione democratica del Brandbook.

Quello che cerchiamo è un marchio come prima e unica espressione verso il cliente, associato a una serie di valori e con un chiaro posizionamento, un oiettivo definito e una logica che lo supporti, per cercare di entrare il contatto con il consumatore finale

È importante sottolineare che questo è un primo passo e che ora dobbiamo rimpire questa immagine di contunuti dandole concretezza. Il progetto non finisce qui; inizia con  una fase di implementazione e successivamente verrà sviluppato un piano di marketing del brand.