Scommetti sulla trasparenza

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Da sinistra a destra: Francisco J. Vanaclocha, direttore IPOLGOB; Vicente Di Loreto, Direttore generale del Gruppo Codere; Carlos Lalanda, autore della pubblicazione; Francisco Javier Prieto Fernández, vicerettore di Politica Scientifica dell’università; Juan Espinosa García, direttore generale di Ordenación del Juego del Ministerio de Haciend y José Antonio Gómez Yáñez, autore della pubblicazione

Madrid, 22 novembre 2018.- Codere, con il suo impegno nella promulgazione di iniziative finalizzate a rendere ancora più trasparente il mondo dei giochi attraverso studi e informazione analitica, ha presentato a Madrdi, il 31 ottobre scorso, l’Annuario del Gioco in Spagna 2018. Pubblicazione sviluppata in collaborazione con l’Università Carlos III, attraverso il suo Istituto di Politica e Governo (IPOLGOB), che raccoglie i dati relativi al settore del gioco in Spagna, in un’ottica sociale ed economica e con una visione accademica e quindi neutrale ed oggettiva del settore.

L’evento è stato presentato nella sala lauree del campus dell’università alla presenza del vicerettore di Politica Scientifica dell’università, Francisco Javier Prieto Fernández, degli autori della pubblicazione, José Antonio Gómez Yáñez e Carlos Lalanda, del direttore generale di Ordenación del Juego del Ministerio de Haciend, Juan Espinosa García, e il Direttore generale del Gruppo Codere, Vicente Di Loreto.

Inoltre, hanno partecipato diversi giornalisti, tutte le agenzie di comunicazione Nazionali, canali televisivi come TVE, Antena 3, Telemadrid e Canal Castilla la Mancha e quotidiani come Expansión, cosi come tutta la stampa Nazionale del settore. Erano presenti anche autorità compententi, enti di vigilanza e diversi operatori del settore.

Il successo di questo incontro per noi è di notevole importanza  dato l’alto grado di stigmatizzazione sociale che la nostra attività sta subendo; è un modo per fornire informazioni oggettivie all’opinione pubblica  circa una corretta valutazione del contributo economico e sociale del settore al fine di offrire una riflessione obiettiva, profonda e meno distorta.

In questo senso si è spresso il Direttore Generale del Gruppo, Vicente Di Loreto, che ha spiegato che “ l’azienda comprende che questo tipo di manifestazione è uno strumento fondamentale per favorire una percezione sociale ancora più oggettiva della nostra attività, nonchè per uno sviluppo di politiche pubbliche che aiutino a promuovere il gioco responsabile,  la stabilità del quadro normativo e un’offerta con massime garanzie per gli utenti”.

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Da sinistra a destra: Juan Espinosa García, direttore generale di Ordenación del Juego del Ministerio de Haciend; Francisco Javier Prieto Fernández, vicerettore di Politica Scientifica dell’università y Vicente Di Loreto, Direttore generale del Gruppo Codere.

Inoltre, noi che lavoriamo in Codere, siamo convinti che lo scopo del gioco sia l’intrattenimento e guardiamo alle persone come esseri essenzialmente liberi e consapevoli, che nel loro libero arbitrio devono avere la libertà di scegliere il modo in cui vogliono divertirsi, senza condizionamenti esterni o imposti, ma invece con le garanzie che offre un’attività responsabile, regolata e controllata, al fine di ridurre i possibili effetti negativi derivati da un uso irresponsabile del gioco, garantendo cosi il suo massimo contributo sociale.

Ed è questa senza dubbio la cosa più importante, come ricorda Di Loreto nell’atto di presentazione della pubblicazione, e riferendosi al caso della Spagna, “il gioco, oltre a rappresentare un’offerta di intrattenimento per milioni di spagnoli, è una fonte di posti di lavoro – infatti in modo diretto o indiretto l’industria impiega più di 250.000 persone in Spagna e apporta ricchezza al paese sotto forma di tasse,  infatti solo in tasse speciali contribuisce per circa 1.700 milioni di euro annui”.

In questo modo, “anche se ci assumiamo la responsabilità di voler ridurre i comportamenti problematici del gioco d’azzardo, riteniamo che dovrebbe  essere un impegno pubblico quello di allocare parte di tale ricchezza per ridurre al minimo gli effetti di un uso improprio dell’attività. Ancora, insieme ad un gran numero di operatori del settore, abbiamo insistito sulla la necessità di regolamentare la campagna pubblicitaria del gioco, il che non significa proibirla.

Non capiamo bene tutta questa critica rivolta all’industria del gioco, crediamo che risponda soprattutto a pregiudizi e che l’unico modo per difenderla sia attraverso dati oggetivi e con l’ azione congiunta di tutti gli attori del settore.

Sulla stessa linea si è pronunciato il vicerettore Francisco Javier Prieto assicurando che “ il settore del gioco è poco conosciuto ed è complesso, va al di là della visione stereotipata che ne abbiamo.  Da una parte è un fenomeno sociologico che in alcune sue manifestazioni, come la Lotteria di Natale, coinvolge più di 24 milione di persone, come con le elezioni. Dall’altra, oltre a generare valore in termini di occupazione e tasse, è un pilastro fondamentale dal punto di vista dell’intrattenimento, vitale per un paese come la Spagna in cui il turismo è una delle princiali fonte di reddito. Inoltre è un’industria soggetta ad una grande complessità normativa e legislativa in continua evoluzione” ha aggiunto.

Juan Espinosa, direttore generale di Ordenación del Juego, ha apprezzato la pubblicazione “per la sua ambizione, per i dettagli e la trasparenza” e non ha omesso di dire che la considera uno strumento fondamentale per il lavoro che svolge l’autorità pubblica ma allo stesso tempo è anche fondamentale per la società perchè le trasmette la realtà del gioco, cosa che in questo momento può essere importante. Quando la società si sta posizionando nel settore, dal settore dobbiamo saper dare una risposta” ha concluso.

Il gioco in Spagna oggi

Nel 2017 gli spagnoli hanno giocato la somma di 9.408 millioni di euro, vale a dire una crescita per il terzo anno consecutivo e un incremento dell’8% rispetto al 2015. Di questi, il 94% riguarda il segmento del gioco presenziale, il 6% corrisponde al gioco on-line, che ha registrato una crescita superiore al 30% nell’ultimo anno. Hanno incrementato la loro attività anche le sale da gioco (di un 15,9% ) e le scomesse sportive ( di un 15,7%) , raggiungendo i 742 millioni di euro consolidando il trend di crescita dal 2012.

Per José Antonio Gómez Yáñez, autore della pubblicazione e professore di Sociologia della UC3M, “lo sviluppo del settore risponde alle nuove abitudini di svago degli spagnoli che cambiano mostrando diversi gradi di maturità a cui l’offerta dell’industria deve adattarsi.

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José Antonio Gómez Yáñez, autore della pubblicazione e professore di Sociologia della UC3M.

Sulla fortuna, sui  miracoli e altri eventi fortuiti 

Alla fine del mese scorso, l’Università Nazionale Autonoma del Messico, l’Istituto di ricerca legale dell’UNAM e di Codere Messico, hanno presentato il libro Sulla fortuna, sui miracoli e altri eventi fortuiti, che analizza il gioco come attività sociale avvicinandosi al profilo dei giocatori in termini di atteggiamenti e abitudini. Questo studio rivela dati interessanti sulla popolazione Messicana dedita al gioco, come per esempio le  fasce di età che più credono alla fortuna sono quella trai 25 ei 34 anni e quella al di sopra dei 65 anni. Altro punto interessante è che sono gli uomini con formazione universitaria  e specialistica e con un reddito dieci volte superiore al salario minimo a scommettere più spesso.

D’altro canto, otto intervistati su dieci hanno dichiarato che non sono abituati a scomettere, di questi solo il 16% ha frequentato ogni tanto i casinò, mentre lo 0,8% ha dichiarato di essere registrato in un sito di scommesse online.

“Produrre analisi di alta qualità, basata su dati affidabili, aiuta a creare una visione della società messicana nel tempo; ci fa capire a che punto ci troviamo e ci consente di misurare il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla politica pubbllica. Il libro “Sulla fortuna, sui miracoli e altri eventi fortuiti ”mira araccogliere il pensiero della società messicana a un punto di svolta e a trasformarlo in un esercizio di pedagogia collettiva”, conclude Julia Isabel Flores, Coordinatrice dello studio e Direttrice del dipartamento di Investigazione Applicata ed Opinione dell’ Istituto di Investigazioni Giuridiche dell’UNAM.