Editoriale 22 novembre

Codere ha presentato la scorsa settimana i risultati maturati nei primi nove mesi dell’anno, che riflettono un EBITDA normalizzato di 203,6 milioni di euro – 1,8% in più rispetto all’anno precedente – e ricavi per 1.115,6 milioni di euro, che a tasso di cambio costante rappresenta una crescita del 10,4% in questo stesso periodo.

Continua quindi ad essere chiara la solidità e la capacità di crescita della nostra azienda, nonostante gli importanti ostacoli macroeconomici – e in misura minore regolatori – che dobbiamo affrontare. Ed è anche motivo di orgoglio per tutti noi che facciamo parte di questa organizzazione vedere come, avvicinandoci alla fine dell’anno, gli sforzi che abbiamo compiuto in linea con il nostro piano di trasformazione, migliorando l’efficienza e massimizzando la produttività a tutti i livelli, si siano trasformati in risultati tangibili, che ci consentiranno di soddisfare le nostre aspettative per il 2018

Per questo andiamo avanti con la nostra strategia di dare precedenza al business online. Abbiamo già 23 dipendenti in Israele, 16 a Malta e 6 a Melilla; e speriamo di avere la nostra squadra completa in breve tempo. Inoltre, l’azienda continua le sue operazioni di crescita inorganica. Abbiamo recentemente acquisito Operjuegos, un operatore spagnolo con 106 macchine e abbiamo già approvato altre acquisizioni in corso, delle quali vi terremo informati.

In merito al “clientecentrismo”, e dopo una presentazione al team di gestione del progetto globale guidato da Carlos Villaseca, nelle scorse settimane ho tenuto riunioni con i responsabili regionali per rivedere le iniziative in corso, in un’ottica di implementazione della strategia del cliente definita per ciascuno dei nostri mercati, in modo da ottimizzare il nostro posizionamento rispetto alla concorrenza.

Il nostro piano di trasformazione organizzativa e culturale, che stiamo sviluppando in tutta l’azienda, si sta ora materializzando soprattutto in Europa. Così, l’intero team di gestione dell’unità spagnola ha recentemente partecipato a giornate di lavoro nella località di El Escorial, a Madrid, con lo scopo di identificare le leve attraverso cui favorire questo cambiamento verso un maggior rendimento e raggiungere così le sfide di business che abbiamo tracciato. Sarà necessario, per questo, abbattere le barriere organizzative e creare dei legami tra i team, promuovere una cultura collaborativa, semplificare i processi ed evolversi verso un’azienda orientata ai risultati.

I progressi sopra menzionati sono tappe fondamentali verso il nuovo modo di lavorare che stiamo promuovendo a livello globale e che viene rafforzato attraverso il processo di visioning che abbiamo anticipato nei numeri precedenti. Dopo gli incontri svoltisi a Madrid lo scorso settembre, hanno avuto luogo diversi focus group al Nord, al Sud, in Europa e nel centro corporativo, a cui hanno partecipato circa un centinaio di manager dell’azienda per affrontare le riflessioni sollevate. Un esercizio che mira a creare una visione su come vogliamo essere, su quali debbano essere le caratteristiche distintive dell’identità della nostra azienda e quali comportamenti e atteggiamenti vogliamo promuovere o meno. Le conclusioni di questo processo sono ora in fase di elaborazione per avere, presumibilmente entro la fine dell’anno, una definizione unica, globale e stimolante che nel 2019 sarà condivisa e integrata nella cultura aziendale.

Infine, e come potete leggere nell’articolo che accompagna questo numero, stiamo lanciando il progetto trasFORMATI, per favorire questo processo evolutiìvo della nostra azienda. Un programma di formazione che si diffonderà nei prossimi due anni e mezzo e che lanceremo il 28 novembre. Questo progetto comprenderà diversi moduli il cui fulcro sarà l’efficienza, la centralità del cliente, la gestione del cambiamento, la digitalizzazione, la cultura e il modello di business.

Questi moduli arriveranno a tutti i collaboratori in formati e momenti diversi; per mia esperienza personale esorto ognuno di voi a porci la massima attenzione e impegno personale, poiché non esiste un modo migliore di imparare che quello della diisciplina e dell’ntusiasmo personale.

Vicente Di Loreto, Direttore Generale di Codere

(22 novembre 2018)