Codere Italia sceglie lo stile partecipativo

 

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Madrid, 1 de luglio de 2019. L’ 11 giugno si è tenuto a Salerno il quattordicesimo appuntamento di “In nome della Legalità” il workshop itinerante ideato da Codere Italia nel 2011 con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul tema del gioco legale e mantenere un costante confronto con tutti i soggetti interessati al fine di trovare sempre le migliori soluzioni a tutte le problematiche emergenti, e che nel corso degli anni ha toccato tutte le città in cui la nostra Azienda ha interessi.

A Salerno, città campana di grande bellezza, sono situate due nostre sale: Maxi Bingo e Modernissimo, egregiamente dirette da Angela Celentano che, affiancata da tanti colleghi di altissimo spessore, porta avanti i valori fondamentali di Codere, primo fra tutti la grande attenzione al cliente.

“In nome della legalità”, mai come in questo delicato momento, diventa fondamentale per il confronto sui Territori con i decisori locali e con i componenti del Terziario.

Purtroppo il Gioco Legale in Italia sta vivendo, ormai da anni, una situazione assolutamente paradossale. Da una parte lo Stato, a partire dal 2000, ha realizzato politiche fondamentali per riportare nella legalità un settore che era esclusivo appannaggio della criminalità o, quanto meno non regolamentato, e quindi senza garanzie per il consumatore di gioco, scegliendo il modello concessorio perché considerato il più affidabile e controllabile, consentendo così di offrire un prodotto sicuro e riconoscibile che garantisce un importante gettito alle casse dello Stato e che ammonta a poco più di dieci miliardi di euro all’anno.

Dall’altro lo stesso Stato, specie negli ultimi anni, ha messo in moto un meccanismo di lenta distruzione del Settore stesso attraverso costanti aumenti della tassazione e contribuendo, anche tramite dichiarazioni e prese di posizioni degli attori più importanti della politica, ad una progressiva demonizzazione del Settore del gioco legale. Punto di arrivo di questa demagogia imperante è stato il Decreto Dignità dello scorso agosto che, oltra a definire un ennesimo aumento di tasse per gli apparecchi da intrattenimento, ha sancito il divieto totale di pubblicità per i prodotti di gioco e per i brand ad essi collegati.

Una visione discutibile che ha generato però una serie di problematiche legate sia alle attività di comunicazione che di sponsorship.

Altro tema che sta creando non pochi problemi alla profittabilità del business di Codere in Italia è l’autonomia decisionale degli enti locali. Regioni e Comuni hanno prodotto normative e regolamenti molto penalizzanti per le sale gioco e per le attività che propongono, anche in via collaterale, prodotti di gioco. Il tema maggiormente impattante è quello legato alle “distanze dai luoghi sensibili”. In poche parole i luoghi di gioco devono essere collocati a una “distanza di sicurezza” da luoghi quali scuole, ospedali, caserme, chiese e, in alcuni casi, da cimiteri, camere mortuarie e compro oro. Senza nessuna evidenza scientifica, anzi al contrario visto che l’Istituto Superiore di Sanità ne ha negato la valenza, numerose Regioni hanno emanato norme che prevedono una distanza di 500 metri tra le sale e i succitati luoghi. I Comuni, a loro volta hanno aggiunto le restrizioni orarie riducendo gli orari di apertura dei locali a max 8 ore non continuative.

Nell’incontro di Salerno abbiamo avuto l’occasione di fare chiarezza sull’inadeguatezza di alcuni provvedimenti posti in essere da alcuni enti locali e sulla necessità di approcciare il tema delle problematiche legate al gioco con competenza e senza demagogia.

Codere ha commissionato uno studio condotto sul territorio del Comune di Salerno dalla CTB, società di Micro-Marketing e Local Intelligence, che ha reso possibile localizzare le aree di ipotetico insediamento di sale gioco e sale scommesse, tenendo conto della distanza minima dai luoghi sensibili di 150 metri e della più restrittiva normativa che prevede 500 metri. La misurazione ha evidenziato come con l’innalzamento a 500 metri della distanza minima la percentuale di espulsione del gioco legale arriverebbe al 98,8%. Delle evidenze dello studio hanno potuto prendere atto l’Assessore Cantarelli, seduta in sala, mentre la consigliera comunale Sara Petrone, presente tra i relatori, ha dichiarato ““Il Comune di Salerno accoglie favorevolmente la creazione di reti tra i diversi attori di una stessa realtà territoriale al fine di trovare soluzioni di governo sempre più efficaci. In particolare, si intravede nella ricerca del dialogo con le istituzioni la premessa migliore per permanere proficuamente nella società da parte dei privati investitori e fornitori di beni e servizi anche ludici e di intrattenimento.”

Quella del Consigliere Sara Petrone non è stata la sola dichiarazione che ha sottolineato l’interesse delle Istituzioni verso una rinnovata sinergia tra Territorio e Operatori del Gioco legale. Al tavolo erano presenti anche Il Ten. Col. Sebastiano Barbato, Comandante del gruppo Guardia di Finanza di Salerno, che ha ben evidenziato come la presenza del gioco legale sul Territorio sia il primo deterrente  per il dilagare del gioco illegale mentre la dott.ssa Maria Rosaria Nappa, Segretario generale della sigla sindacale Filcams Cgil di Salerno ha messo in evidenza la professionalità dell’operatore di gioco, la sua importanza rispetto al rapporto col cliente specie nei casi in cui questo mostri comportamenti di gioco a rischio. Nell’intervento del dott. Domenico Faggiani, Coordinatore Tavolo ANCI per le problematiche del gioco, è stata rimarcata l’importanza di un riordino del Settore, cosa oltretutto prevista dal Decreto Dignità, che tenga conto sia delle esigenze di tutela del Territorio ma anche degli investimenti fatti. Questo tema riprende quanto già definito all’interno dell’accordo sottoscitto dalla Conferenza Unificata lo scorso 7 settembre 2017. Grande apertura anche da parte della dott.ssa Antonietta Grandinetti, Direttore f.f. U.O.C. SerD Distretto Sanitario 66 Salerno, che ha ricordato che “il gioco d’azzardo di per sé è fonte di piacere legittimo e non può essere vietato tout court, ma nel momento in cui vi sono effetti negativi documentati sulla salute di alcune persone è necessario prendere in seria considerazione l’esigenza di introdurre forme di regolamentazione e di tutela della salute, soprattutto alla luce della forte evoluzione che questi giochi stanno avendo sulla rete internet, dove diventa estremamente difficile esercitare controlli e introdurre forme di prevenzione quanto siano importante la prevenzione e l’informazione.

Il dott.  Giovambattista Palumbo, Direttore Osservatorio sulle politiche fiscali Eurispes e membro del Gabinetto del Ministro dell’economia Giovanni Tria ha riportato le risultanze degli studi condotti da Eurispes per sottolineare l’inutilità di provvedimenti come le distanze dai CD luoghi sensibili che non hanno alcuna valenza scientifica e vengono perseguiti esclusivamente per fini propagandistici e demagogici. Essenziale la moderazione dell’ex senatore Pedrizzi, già presiedente della Commissione Finanze del Senato tra il 2001 e il 2006, che da profondo conoscitore del Settore ha saputo dare impulso alla discussione.

Un importante momento quello di Salerno in quanto ha consentito di mettere a fattor comune i pareri di esperti che sono risultati andare tutti nella medesima direzione, senza stonature e inutili prese di posizione.

A rappresentare Codere Italia il dott. Marco Zega, Direttore Finanza e Affari Istituzionali, che ha ben sintetizzato nel suo intervento, a chiusura dell’evento, la disponibilità di Codere a tavoli di confronto con le Istituzioni al fine di trovare soluzioni utili per il futuro del Settore.

E a qualche giorno di distanza, il 18 giugno, una importante occasione è stata l’Assemblea Generale, organizzata da Sistema Gioco Italia/Confindustria, di cui Codere Italia è socio fondatore, dal titolo “Gioco Legale – una riforma condivisa nell’interesse del Paese” con un panel di grande spessore. E’ stata la prima volta in assoluto che rappresentanze di tutto il mondo produttivo legato al gioco legale si è seduta insieme a valutare le conseguenze di improvvide decisioni politiche tracciando una unica strada possibile per il futuro del Settore. Presenti la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise che si è espressa così:  “Dovremmo parlare più di sviluppo, di educazione e informazione. La disinformazione che circola riguardo al gioco legale è fatale per la tenuta del settore e aiuta solo chi opera senza rispettare le regole”, il Vice Presidente e Vicario di Confcommercio Lino Enrico Stoppani che ha dichiarato ‎”Occorre trovare una strada comune per la riforma del settore del gioco”, il prof. Marco Spallone, docente di economia all’università di Pescara e alla  LUISS, che ha presentato uno studio approfondito in cui nell’incipit si legge “La sostenibilità economica di medio e lungo periodo del comparto dei giochi dipende cricialmente dalla difesa del “gioco Legale”. E’ infatti il rapporto tra Stato concedente, concessionari e operatori della filiera ad assicurare il proseguimento di interessi condivisi, che si sostanziano nell’esigenza di garantire un regolare afflusso di entrate erariali e, allo stesso tempo, la tutela dei cittadini giocatori”. Presenti anche Carla Ruocco, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati che ha raccolto, a nome del Governo, i timori e le proposte del Comparto, e il dott. Domenico Faggiani, Coordinatore tavolo ANCI per le politiche del Gioco. Tutti ospiti di Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria e di Stefano Zapponi, Presidente di SGI. Un coro di voci quello che si è levato a via dell’Astronomia che ha trovato la sua migliore sintesi nelle parole del Presidente Boccia: “quello che chiediamo oggi e’ di uscire dall’attuale incertezza, e far diventare il settore un circolo virtuoso, del quale beneficino imprese, società e gettito“.