Bernardo Chena: “Bisogna sottolineare lo sforzo, la dedizione e l’impegno dei nostri team”

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Bernardo Chena, regional manager di Codere Latam.

Madrid, 19 luglio de 2019-. Alla fine del 2018, la Provincia di Buenos Aires ha annunciato una legislazione specifica per il gioco online, che è stata confermata con la pubblicazione, ad aprile, del decreto che legalizzava le varianti più diffuse dell’attività. Un decreto la cui  principale ragion d’essere consiste nello “sradicare il gioco illegale, eliminare le frodi e il riciclaggio di denaro sporco e tutelare le fasce più vulnerabili”.

In questo modo, l’istitutuo Provinciale di Lotteria e Casinò ha annunciato a maggio l’emissione di sette licenze, della durata di 15 anni, non prorogabili, avviando così un processo di offerta pubblica, a cui partecipa anche la nostra azienda con lo scopo di estendere anche in quest’area in nostro business digitale.

In questa intervista parliamo con  Bernardo Chena, regional manager di Codere Latam, per capire tale processo all’interno della nostra organizzazione e per condividere le sue impressioni in merito all’incontro in Israele dei diversi team del nostro business online.

Come si è svolto in Codere questo processo per l’aggiudicazione delle licenze del gioco online per la Provincia di Buenos Aires?

A fine 2018 il Governo della Provincia di Buenos Aires ha emanato una legge che autorizza le scommesse sportive e l’online, relativamente alle principali modalità di gioco. Secondo questa legge il IPLeC (Istituto Provinciale di Lotteria e Casinò) organismo regolatore del gioco nella Provincia di Buenos Aires, ha il potere di gestire l’iter necessario al fine di concedere fino a sette licenze.

A partire da quel momento, la governatrice e il IPLeC hanno pubblicato, rispettivamente, un decreto e una serie di risoluzioni, che definiscono il processo e prevedono la registrazione previa delle parti interessate, nel mese di aprile. In un momento successivo, il 25 giugno, coloro che si sono registrati e che sono stati convalidati, hanno potuto presentare la loro richiesta.

Inizialmente nel registro degli interessati erano presenti 21 candidature, ma il 25 giugno ne sono state presentate solo 14, una di quelle era la nostra. Quindi sette aziende interessate sono state lasciate fuori dal processo durante il cammino a causa della forte competizione e della complessità del processo, dal momento che i requisiti richiesti in temini di formalità erano dettagliati e complicati.

Pertanto abbiamo 14 domande e l’emissione di solo 7 licenze… e una matrice di punteggio concepita per dare la priorità e l’accesso ai grandi operatori internazionali di gioco online…..

In effetti, il bando per la presentazione delle candidature include una matrice di punteggio che premia il potenziale e l’esperienza nell’attività online, quando invece la forza principale di Codere è presenziale.

Questa matrice richiede guadagni dall’online, un numero di licenze online gestite dall’azienda, anni di esperienza in questo settore … quindi si, ci sono chiaramente operatori con una candidatura molto più forte della nostra. Potremo avere delle difficoltà, ma nonostante sia difficile, Codere ha buone possibilità di essere tra i sette finalisti.

Quali altri sono i punti di forza che possono compensare il fatto che Codere non sia tra i grandi operatori internazionali dell’online?

I nostri punti di forza hanno a che vedere da una parte con i volumi del business retail, cosa che ci fa assegnare dei punti certi; ma, soprattutto, per quanto riguarda la responsabilità e la trasparenza della nostra azienda, dal momento che Codere non ha mai operato nei mercati “grigi”,  ha a che vedere con il fatto che tutte le nostre operazioni sono autorizzate dagli enti regolatori e abbiamo anche presentato, dietro nostra richiesta, un piano di gioco responsabile, di gestione delle frodi, nell’ambito di una politica molto potente di prevenzione del riciclaggio di denaro; cosa che crediamo ci farà ottenere punti al fine di partecipare alla gara.

Come è stato organizzato il lavoro per presentare la nostra candidatura?

Si tratta di un progetto difficoltoso, per la complessità dei requisiti di cui ho parlato prima e per la necessaria collaborazione, richiesta dal progetto, tra le varie aree e i vari paesi.

Questo lavoro è stato gestito dal team argentino, insieme all’online di Israele e del Corporativo. Ma le informazione dovevano essere presentate da tutti i paesi in cui operiamo, quindi tutte le aree di business hanno collaborato raccogliendo e presentando la documentazione e interagendo con ciascuna delle autorità di regolamentazione. Non ricordo in azienda nessun altro progetto in cui ci sia stata una partecipazione così tanto coordinata a livello internazionale.

Credo sia doveroso mettere in risalto il grande sforzo, la dedizione e l’impegno dei nostri team in questo progetto.

Per Codere cosa significherebbe ottenere questa licenza?

Vorrebbe dire aver raggiunto un traguardo molto importante, perchè si inizierebbe ad operare nel mercato più importante dell’Argentina, che è la Provincia di Buenos Aires, cosa che darebbe una notevole spinta al nostro progetto digitale. Una volta ottenuta la licenza, l’avvio dell’operazione sarebbe nelle mani del team online guidato da Mosche Edree.

Quando sapremo se Codere è tra le aziende aggiudicatarie?

Le date ancora non sono chiare,  ma è probabile che avremo una risposta a settembre.

Hai partecipato anche all’incontro svoltosi in Israele, qual’è stata secondo te la cosa più importante di quei giorni?

Per me il valore principale è che si è data risposta alla necessità di integrazione culturale richiesta dalla nostra azienda per far si che il business online si sviluppi secondo le aspettative dei nostri azionisti.

L’organizzazione deve lavorare su questa integrazione, perchè oggi il divario culturale è molto ampio. Abbiamo modi differenti di procedere e il fatto che il team online sia suddiviso in regioni diverse nemmeno ci aiuta.

In Israele abbiamo iniziato a seguire questo percorso di comprensione reciproca, le persone del retail e del corporativo ora capiscono molto meglio l’attività del team israeliano e cosa fa ognuno dei suoi membri. Inoltre sono stati messi sul tavolo alcuni temi specifici che richiedono definizione e lavoro, poi si sono delineati i piani che dovrebbero guidare la soluzione di questi temi in sospeso.