Carrasco riapre e compie 100 anni

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Madrid, 1 dicembre 2021.- Dopo diciannove mesi di chiusura dell’attività, a causa delle rigide misure imposte dalla pandemia, il 15 novembre l’emblematico Sofitel Montevideo Casino Carrasco & Spa ha nuovamente accolto i propri clienti grazie a Carrasco Nobile, – guidato dal nostro gruppo – proprio in tempo per celebrare il centenario di questo luogo storico.

Grazie alla riapertura delle frontiere del Paese, a un controllo favorevole della pandemia e all’alta percentuale della popolazione vaccinata, si può tornare ad essere ottimisti e ad avere fiducia sulla ripresa del turismo, uno dei settori più colpiti dal coronavirus.

In occasione di questo ritorno all’attività, si è svolto un brindisi alla presenza del Sindaco, Ing. Carolina Cosse, che ha fatto il giro delle strutture e ha evidenziato l’importante opera di manutenzione e condizionamento dell’albergo eseguita per riprendere il ritmo consueto. Cosse si è detta “molto felice per la riapertura del bellissimo hotel, perchè è aumentato il livello di occupazione e la  richieste delle stanze”.

Bernardo Chena, country manager di Codere Latam escluso il Messico, ha evidenziato la speranza generata dalla riapertura dell’hotel e ha sottolineato “abbiamo  sempre detto chiaramente che volevamo riaprire le porte dell’hotel e mantenere i posti di lavoro. Abbiamo ora il piacere doppio di riaprire e inaugurare spazi che erano rimasti in sospeso (prima della pandemia). Codere ha un impegno con l’Uruguay, e con Montevideo in particolare, e il clima imprenditoriale è molto buono”.

Questa riapertura ha avuto anche il sostegno istituzionale del Ministro del Turismo, Tabaré Viera, che è entusiasta della riapertura di questo edificio iconico e ha evidenziato gli sforzi congiunti del Ministero e dell’hotel ai fini di una buona connessione aérea dell’Uruguay, che faciliti l’arrivo di visitatori da tutto il mondo.

Nei giorni precedenti la riapertura e in collaborazione con il Comune di Montevideo, Sofitel Montevideo Casino Carrasco & Spa ha ricevuto invece una delegazione di giornalisti locali che hanno visitato le strutture, hanno appreso la storia dell’edificio e si sono goduti un cocktail.

La riapertura del Sofitel Montevideo Casino Carrasco & Spa, emblema per la città di Montevideo, ha un grande significato e importanza, per il quartiere Carrasco e per l’offerta turistica della città.

La pandemia: una sfida alla resilienza

Essendo il settore turistico uno dei più danneggiati da questa crisi sanitaria, l’azienda ha dovuto fare grandi sforzi per poter ritrovare la normalità, non appena le autorità sanitarie hanno permesso l’apertura delle frontiere e di accogliere nuovamente i visitatori.

Secondo Fernando González, Direttore delle Relazioni Istituzionali di Codere, “per il settore turistico in generale, e per l’azienda in particolare, questi sono stati mesi molto difficili perché abbiamo un patrimonio storico e quando lo mostriamo ai visitatori, ne siamo orgogliosi, ma non c’è dubbio che mantenerlo costa molto in termini economici.

Diciannove mesi con l’albergo chiuso, e otto mesi con il casinò non operativo, vuol dire stare un lungo periodo senza alcun reddito; cosa che ha reso necessario ricevere assistenza dalla capo gruppo Codere per sostenere il più possibile l’attività, mantenere l’edificio e anche le posizioni di lavoro

In questo periodo non c’è stato alcun congedo forzato dei 270 dipendenti dell’azienda, cosa che ci ha consentito di realizzare così i due obiettivi che ci eravamo posti fin dall’inizio: poter riaprire l’albergo e mantenere l’occupazione di tutti.

Inoltre, il settore turistico ha ricevuto in questo periodo il sostegno del Governo, con diversi provvedimenti in materia fiscale e, da parte del Comune, abbiamo tenuto diversi incontri per discutere gli aspetti della concessione. Inoltre, i creditori hanno compreso il momento che il settore stava attraversando, arrivando al rifinanziamento. C’è stato uno sforzo enorme da parte dell’azienda, dei fornitori, dei creditori, del governo dipartimentale e del governo nazionale”.

Questo gioiello architettonico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, ha richiesto una grande cura in tutti questi mesi di inattività e, ora, con poco margine per sapere come sarà il turismo post-pandemia, la cosa certa è che la connessione del Paese segnerà in modo decisivo lo sviluppo e la ripresa del settore, con Argentina e Brasile che generano il maggior numero di visitatori e che dovranno essere attenti a come le compagnie aeree internazionali pianificheranno le proprie rotte di volo.

“Con l’apertura delle frontiere, e alle porte delle finali della Coppa Sudamericana e della Coppa Libertadores, manteniamo le nostre aspettative molto alte, in attesa di ricevere un flusso molto importante di turisti brasiliani; avremo anche l’opportunità di riaprire la sala VIP, chiusa in tutti questi mesi”, sottolinea Fernando González.

100 anni di storia

La storia di questo edificio è segnata da importanti punti di riferimento. Progettato nel 1912 dagli architetti francesi Dunant e Mallet, a cui si unirà l’uruguaiano Felipe Elena, lo scoppio della prima guerra mondiale li costrinse a interrompere i lavori, che si conclusero nel 1921.

Da quel momento in poi, Montevideo ebbe un nuovo punto di incontro, luogo di svago e di festa per la clase aristocratica,  che godeva di questa location privilegiata, con i suoi grandi giardini con sculture in marmo, sale per feste, sale giochi e ristoranti.

Patrimonio dell’Umanità, dopo 76 anni di attività a pieno regime, nel 1997 l’hotel ha chiuso per ordine del governo municipale di Montevideo, che ha indetto una gara d’appalto per ristrutturare l’edificio e ripristinarne la maestosità. Per questo ci sono voluti sedici anni. Un lungo periodo pieno di complicazioni, conclusosi nel 2013, una volta ultimati i lavori di ammodernamento e restauro di questa sede iconica della città, con un investimento di 110 milioni di dollari.

A causa della pandemia siamo stati chiusi per più di un anno e mezzo, senza che l’edificio perdesse un briciolo di maestàosità Ora, il 17 dicembre, si celebrerà il centenario, con una festa che si svolgerà all’esterno, nella piazza in cui si trova l’hotel, a cui, tra le altre attrazioni, parteciperà la Filarmonica di Montevideo.

“Questa festa sarà pubblica perché è dedicata all’edificio, ma anche al quartiere di Carrasco e a Montevideo, perché è un sito del patrimonio mondiale; per questo è arrivato il momento di condividere e festeggiare”, afferma Fernando González.