Riflessioni su una nuova tappa

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Madrid, 1 febbraio 2022.- Il passaggio da un anno all’altro è un momento che invita soprattutto alla riflessione, al bilancio di ciò che è stato fatto e alla consapevolezza di ciò che potrebbe essere migliorato, per poter acquisire nuovi impegni che portino ad una crescita ottimale.

Una consuetudine per molti; anche per il nostro team direttivo  che, in una riunione svoltasi prima di Natale, ha riconsiderato, tra l’altro, la gestione del gruppo di fronte al complesso scenario della pandemia.

¿Cosa abbiamo fatto bene in questo anno?

Nel sollevare questo problema, tutti hanno concordato sul fatto che l’azienda è stata in grado di prendersi cura delle sue persone sin dall’inizio, garantendone la sicurezza e comunicando gli eventi in modo trasparente.

Siamo stati rapidi nell’implementazione del telelavoro, pensando alle nostre persone. Abbiamo fatto uno sforzo significativo per digitalizzare e rafforzare i nostri canali di comunicazione interna e, nonostante si sia stati fisicamente distanziati per mesi, abbiamo mantenuto il contatto e lo spirito di squadra.

Abbiamo reagito rapidamente alle situazioni, nonostante fossero insolite, adattandoci in modo dinamico ed efficiente; rispettando le normative e mantenendo un equilibrio con tutti, in modo da non gravare in modo sproporzionato su nessun gruppo in particolare.

Abbiamo anche dosato le nostre risorse economiche, gestendo i costi e allungando il più possibile la cassa… insomma andando avanti con quello che avevamo e potevamo, mentre cercavamo una soluzione ai nostri problemi finanziari.

E nel frattempo ci siamo adattati con agilità ed efficienza alle misure restrittive di ogni mercato, adeguando continuamente l’organizzazione al difficile contesto e cercando le alternative migliori per mantenere il nostro portafoglio di attività quasi intatto.

Inoltre, e nonostante la situazione richiedesse decisioni ferme e talvolta dolorose, siamo riusciti a stare dietro alle ulteriori difficoltà che la crisi ha comportato per alcuni e abbiamo tutelato economicamente i nostri collaboratori, promuovendo azioni di solidarietà, sia tra i nostri team che con la collettività più vicina.

Tutto questo, mantenendo la calma anche nei momenti più stressanti. Senza arrendersi. Con determinazione, ottimismo, onestà, perseveranza e responsabilità. Lavorando come un team unito e senza soluzione di continuità. E mantenendo la credibilità e la fiducia dei nostri team.

Cosa avremmo potuto fare di meglio?

Per trarre insegnamento dalle situazioni e poterne fare tesoro per il futuro, è importante anche concentrarsi su quegli aspetti che il tempo dimostra che si sarebbero potuti affrontare meglio.

La situazione ci ha sorpreso  all’improvviso e la mancanza di esperienza ci ha costretto a imparare strada facendo, mettendo in evidenza la mancanza di protocolli nel gruppo nell’interrompere le attività o la nostra mancanza di esperienza nel telelavoro.

Anche se abbiamo fatto un grande sforzo per informare tutti con la massima trasparenza e rapidità, questa fase ha coinciso con numerosi eventi finanziari e di business che non sono stati trasferiti bene ad alcuni team e che a volte non sono stati chiari nemmeno alla stampa.

L’incertezza è fonte di angoscia e debolezza personale e organizzativa e una migliore attenzione alla grave situazione che l’azienda stava attraversando, soprattutto in alcune unità di business, avrebbe probabilmente portato a una migliore comprensione delle decisioni che dovevano essere prese, oltre a rilevare casi di dipendenti in situazioni di estremo disagio.

Ci siamo concentrati molto sul taglio dei costi, che era necessario e giusto. Ma avremmo potuto affrontare più rapidamente la modalità di recupero delle entrate e dare priorità alle poche risorse disponibili. Avremmo anche potuto cogliere l’occasione per ripensare e trasformare il nostro business in modo più profondo.

Tra l’altro, sebbene questa volta siamo riusciti a mantenere la coesione, l’impatto della pandemia -soprattutto nel nostro settore e per la nostra azienda- ha provocato una forte disgregazione tra i collaboratori. Ha comportato un notevole sforzo individuale, con un crollo della collaborazione e dell’alchimia… e con una perdita di talento dovuta al deflusso dei collaboratori.

L’inquietudine ci fa talvolta prendere dal dramma e dal vittimismo e minimizza la nostra visione globale e lungimirante. L’obiettività è una virtù da salvaguardare negli scenari più sconvolgenti per garantire un miglior processo decisionale e maggior energia quando si agisce. Senza dubbio sono lezioni che porteremo con noi nella nostra nuova fase.

Cosa abbiamo imparato da poter applicare nel futuro?

La pandemia ci lascia un grande insegnamento, ovvero che tutto può cambiare dall’oggi al domani e che quindi è vitale avere una capacità di adattamento dinamico e una risposta efficiente.

Nel nostro caso, ci ha dimostrato ancora una volta, forse con più incisività, che siamo un’organizzazione flessibile e che si sa evolvere interagendo con l’ambiente circostante;  che non ci sono paradigmi incrollabili, che bisogna osare. Abbiamo saputo rompere i modelli storici, imparare e applicare la lezione sul momento.

Ci siamo preparati per lavorare da remoto e proteggerci dalle sfide della tecnologia e della sicurezza che il lavoro da remoto comporta. Cosa che possiamo integrare nelle nostre dinamiche future e che ci consentirà di migliorare ulteriormente la conciliazione tra vita professionale e vita privata.

In molti paesi, la crisi è servita a riadattare l’offerta di gioco alla sua dimensione reale, cosa che probabilmente durerà per un po’; oltrechè per raddoppiare e accelerare il nostro impegno per l’automatizziazone e la digitalizzazione, essenziali nella nuova realtà.

Abbiamo imparato che concetti come unità, fiducia, squadra o solidarietà non sono parole vuote. Sono necessarie soprattutto nei momenti difficili, per superare le sfide. Ecco perché è importante rafforzare il nostro senso di gruppo, il nostro orgoglio di appartenenza e l’impegno per il progetto comune.

Ancora una volta è emersa l’importanza di comunicare… e di prestare ascolto, al fine di ottenere empatia nel gruppo. E cioè che… vogliamo ascoltarti!

Scrivici e raccontaci qual è la tua valutazione sulla performance del gruppo in relazione alla pandemia

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