Un proficuo viaggio di 7.400 km lungo il territorio Codere

Due manager di Codere Argentina ci raccontano il loro scambio di esperienze nel mercato messicano

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Uriel Prieto (s), manager coordinatore di Codere Argentina, e Nicolás Gregorich (d), manager di sala Morón.

BUENOS AIRES, 5 marzo 2015.- Nell’ambito di un’iniziativa che cercava di promuovere lo scambio di esperienze fra le diverse aree d’affari del Gruppo Codere, Uriel Prieto e Nicolás Gregorich partirono dall’Argentina alla volta del Messico per conoscere la realtà di un altro mercato. Manager coordinatore di Codere Argentina e manager di Sala Morón rispettivamente questi due collaboratori dell’azienda nel Paese suramericano ci raccontano adesso i dettagli e le impressioni di un intenso ed interessante periplo di 60 giorni. Un viaggio oltre 7.000 kilometri lontano da casa che rappresentò un’autentica sfida, ma anche un’esperienza molto proficua ed arricchente.

Com’è stata l’esperienza professionale con Codere Messico?

Uriel Prieto (UP): Noi facemmo parte di un gruppo di lavoro in Codere Argentina, che, insieme ad alcuni direttori di Codere Argentina, fu inviato nel Messico con l’idea di nutrirsi di un mercato diverso dall’argentino. Il viaggio si svolse fra il 21 ottobre ed il 21 dicembre 2013. L’obiettivo era quello di fare uno scambio di punti di vista, vedere che cosa ritenevamo che potesse migliorare il business nel Messico, portare delle idee innovative da quell’altro mercato, imparare su un’altra cultura e su come viene gestita l’operazione in un altro Paese.

Ci inviarono a diverse aree di lavoro ed alla fine andammo a parecchi punti del Paese. Nel Messico hanno gruppi di lavoro che dirigono le diverse sale. Noi ci aderimmo a questi gruppi di lavoro e ciò che facemmo fu accompagnarli in questi viaggi per due settimane per collaborare con loro.

Io andai a Chihuahua e Nicolás a Veracruz. Vi fummo due settimane ed iniziammo ad ellaborare dei piani strategici, in funzione della sala con cui collaboravamo. Ognuno ellaborò il suo FODA (Fortezza, Occasioni, Devolezze e Minaccie in spagnolo) e si tenevano degli incontri con il manager per commentargli ciò che vedevamo, proponendo diversi punti di miglioramento.

Quali particolarità trovaste nel business messicano che possono distinguerlo dall’argentino?

UP: Ci trovammo cose molto differenti a livello culturale. Tutto sommato ed a differenza dell’Argentina, Codere Messico lavora su cinque aree d’affari: Tavoli, Slots, Scommesse Sportive, Bingo e Ristorazione. Trovammo due aree che non conoscevamo, e quindi c’era tanto da imparare e l’esperienza fu molto arricchente.

Nicolás Gregorich (NG): Noi non avevamo esperienza con i Tavoli ed attraverso questo viaggio potemmo conoscere e vedere di che cosa si trattava. Proprio lo stesso accadde con le Scommesse Sportive.

UP: Nel Messico cercano di implementare la regolamentazione del gioco e la concorrenza è molto forte. Lì serve soltanto un giorno per allestire i casinò e quindi bisognava fronteggiare questa situazione. Perciò ci sono delle strategie di marketing molto aggressive che noi non possiamo utilizzare nell’Argentina a causa delle caratteristiche proprie della regolamentazione del nostro mercato. Nell’Argentina, la regolamentazione ci consente di sapere che in ogni comune ci sarà una sala ad una distanza concreta.

Vista la forte concorrenza che c’è, Codere Messico acquise un profilo di marketing molto forte per cercare di attrarre dei clienti. Lavorano in modo continuo con la prova e l’errore. Nell’Argentina stiamo cercando di implementare delle misure di prova, vedere il risultato ed a partire da questo aspetto continuare o meno con queste azioni. Il cliente messicano ha a sua disposizione più offerta di quello argentino, e perciò la concorrenza è molto forte e questo richiede che ci sia un lavoro di creatività costante. È un “brainstorming” permanente.

Souvenir trasformati in idee per Codere Argentina

Quali idee portaste da Codere Messico che possano essere applicate al mercato locale?

UP: Portammo alcune idee del settore della ristorazione, ad esempio il buffet. L’implementammo in sala Ramos Mejía. Quando lo scoprimmo nel Messico ci sembrò un’iniziativa molto buona, da applicare ad alcune sale di Codere Argentina. Lo scoprì a Ramos Mejía, visto che lavoravo lì come manager di sala e per me era ideale. Implementammo il buffet, ma si modificò l’idea originale per adeguarlo alla nostra cultura, visto che nel Messico c’è il self service, mentre il cliente argentino, per un fattore culturale, preferisce di essere servito a tavolo. Ci provammo, il risultato fu ottimo, riuscì ad attrarre tanti clienti e si incrementò il volume di menu venduti.

NG: Fra le idee che applicammo ci fu anche il modo di gestire l’informazione dei clienti per poter svolgere delle azioni ed attribuirle dei vantaggi. Penso che su questo aspetto ci fu un progresso molto grande grazie a questa esperienza vissuta nele sale del Messico.

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UP: Noi oggi facciamo offerte di servizi ai nostri clienti che abbiamo nel database e li contattiamo per telefono, cosa che non facevamo prima. Inoltre contattiamo i clienti il giorno del loro compleanno, anniversari e per diversi eventi (questa è un’idea che abbiamo portato dalle sale del Messico) e li faccimo sapere che hanno un regalo da prendere in sala.

Quell’idea la stiamo implementando con una molto buona accettazione da parte dei nostri clienti. Il 95 % delle persone contattate per il loro compleanno ritirano il regalo che li facciamo, garantendo in questo modo la loro presenza. Questa iniciativa si implementò l’anno scorso e continueremo a farla nel 2015. È un’iniziativa molto utile qua nell’Argentina.

Anche se ci sono differenze nel business, ci sono anche punti in comune. Per esempio: si festeggiano gli anniversari proprio come lo facciamo qui, e proprio così i differenti eventi in sala. Decisi di portare con me tutto quanto pensavo fosse positivo per cominciare ad applicarlo nel mercato di lavoro locale. Condivisero con noi tante idee che implementeremo più avanti nelle nostre sale dell’Argentina.

Quali idee portaste con voi da Codere Argentina al mercato messicano?

NG: Secondo me penso che demmo il nostro contributo nella gestione dell’operazione, nella maniera di fare le cose, nei processi operativi en ella metodologia con cui lavoriamo nelle sale dell’Argentina, nello specifico con tutto quanto riguarda le azioni commerciali. Secondo quanto abbiamo riferito prima, la cultura e la regolamentazione sono molto differenti.

UP: Sono d’accordo con Nicolás, demmo il nostro contributo con idee concrete sull’attenzione al dettaglio e approfittiamo dei contatti creati con i manager operativi delle diverse sale per commentarli le nostre idee. Cercammo di portarci il meglio e fu un feed-back più di una collaborazione concreta. Dalle visite fatte alle sale, sono emerse idee come cambi di slot, giochi e “lay out” che si usano nell’Argentina.

Per concludere, vi piacerebbe visitare un’altra area d’affari dell’Azienda? Tornereste nel Messico?

UP: Sì, senza alcun dubiio. Ho avuto occasione di raccontare la mia esperienza davanti a 55 dipendenti ad un corso chiamato BTP (Cercando la tua permanenza, in spagnolo) dove cercano di motivare i dipendenti affinché siano coinvolti nell’azione dell’azienda. Ci tornerei volontieri, mi piacque tantissimo, imparammo un sacco di cose sul business. Nel Messico vorrei tornare come turista anche, perché non avemmo tempo per passeggiare. Anche i giorni di ferie ci piaceva andare in sale ed essere accanto ai manager. Senza alcun dubbio, queste esperienze sono costruttive sia a livello personale che professionale.

NG: Sicuramente il nostro atteggiamento sarebbe diverso perché hai acquisito qualche esperienza dalla prima volta. Avemmo l’occasione di conoscere ed arricchirci con la cultura di un altro Paese. Avemmo esercizi di formazione in diverse sale e fundamentalmente il contatto diretto con l’operazione locale di ciascuna di loro. Ci piacerebbe anche poter conoscere altri Paesi e particularmente io vorrei imparare di più sugli aspetti legati all’area dei tavoli.

Oltre il decennio di esperienze

Uriel Prieto oggi collabora con l’area di Marketing di Codere Argentina in tutto quanto riguarda i Clienti di Alto Valore (captazione, permanenza ed attivazione), oltre a dare supporto a tutte le azioni commerciali delle sale. Appena compiuti i suoi quindici anni di anzianità nell’azienda, quella di Uriel è la storia di una carriera in salita, visto che entrò nell’anno 2000 come cameriere nel Bingo di San Justo. Oltre al suo posto attuale come manager coordinatore di Codere Argentina, è stato maître e capo sala.

Nicolás Gregorich lavora attualmente come manager della sala Morón, dove ha 484 dipendenti a suo carico, 8 capi sala e 4 responsabili di ristorazione. Iniziò il suo percorso nell’azienda undici anni fa come venditore di bingo, una posizione dalla quale man mano è stato promosso. È stato anche manager della sala San Miguel.

 (5 marzo 2015)